Il protocollo della Federazione per far ripartire il campionato: i dettagli - IL TORO SIAMO NOI
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Il protocollo della Federazione per far ripartire il campionato: i dettagli

Il calcio italiano ha deciso di ripartire, e questo sembra ormai assodato. Resta solo da capire quando. Ma un passo decisivo è stato già fatto dalla FIGC, come riporta la ‘Gazzetta dello Sport’. Sabato, la mail con il protocollo per la ripartenza degli allenamenti è arrivata al ministro della salute, Roberto Speranza, e a quello dello sport, Vincenzo Spadafora.

La FIGC ha quindi partorito un protocollo per la ripartenza, con otto punti ben precisi da rispettare per garantire la salute di tuttiMercoledì è il giorno decisivo per la ripresa del calcio, visto che il Ministro dello Sport ha convocato una videochiamata proprio per quel giorno.

In questa videochiamata parteciperà proprio tutto il mondo del calcio italiano: i presidenti di Lega A, Lega B, Lega Pro, Lnd, e quelli delle associazioni di calciatori, allenatori, e arbitri, una delegazione della commissione medica Figc guidata dal professor Paolo Zeppilli. E ci saranno anche gli scienziati, super esperti del coronavirus, che hanno partecipato alla stesura del documento.

Ma in che cosa consiste questo protocollo inviato dalla FIGC al Governo? Scopriamolo snocciolando gli otto punti dell’elenco.

  1. La prima tappa è ovviamente quella della sanificazione di tutti gli ambienti d’allenamento di tutte le squadre.
  2. A quel punto scatterebbe il raduno di tutte le squadre, magari il 4 maggio. Tutti i componenti di una squadra dovranno sottoporsi a controlli: sono previsti due tamponi a distanza ravvicinata ed anche i test sierologici.
  3. Per i positivi-guariti saranno previsti anche ulteriori controlli: una valutazione polmonare e anche una cardiovascolare.
  4. Il quarto è un punto decisivo: tutti i componenti di una squadra dovranno andare in ritiro permanente in un “luogo chiuso”, che sarà il centro d’allenamento di ogni squadra.
  5. Nella prima settimana d’allenamento si inizierà con il rispetto del distanziamento di 2 metri, e con allenamenti individuali o divisi per piccoli gruppi.
  6. Solo in un secondo momento prenderanno piede gli allenamenti a pieno regime, una volta appurato che tutto il gruppo sia “negativizzato”.
  7. Ovviamente nell’eventualità di una positività si procederà all’isolamento del componente della squadra.
  8. Infine, un secondo protocollo sarà stilato in un secondo momento, per disciplinare il passaggio dagli allenamenti alle partite.

Proprio per quanto riguarda quest’ultimo punto, ci sono in ballo alcune valutazioni da fare. La prima riguarda i luoghi in cui avverranno le partite: in questo momento si sta ragionando se disputarle davvero tutte nel centro-sud.

In secondo luogo altre scelte ad hoc che potrebbero essere fatte, come ad esempio quella di attuare le cinque sostituzioni a partita e di fermarsi per due intervalli anziché solo uno.


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