Cellino positivo al Covid - IL TORO SIAMO NOI
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Cellino positivo al Covid

Massimo Cellino è positivo al Coronavirus. Il presidente del Brescia in un’intervista a ‘Repubblica’ ha svelato di aver effettuato i test e di avere il Covid-19.

“Dopo due settimane di quarantena a Cagliari sono stato in ospedale a fare dei controlli. È uscito fuori che mia figlia ha avuto il virus, mio figlio non ce l’ha avuto. E che io ce l’ho in atto. Sentivo stanchezza eccessiva e forti dolori alle ossa. E male al fegato. Ma non per il virus, è per il calcio”.

Cellino negli scorsi giorni si era pronunciato in maniera forte spingendo per lo stop generale dei campionati in Italia, posizione nuovamente ribadita senza mezzi termini.

“Ora stop al calcio. Assurdo si discuta ancora se giocare o no. La gente a Brescia mi difende, mi dice che vuole onorare i propri morti, si offende se riporto la squadra in campo. Io devo rispettare queste persone. Non ho paura di retrocedere, in B magari vado lo stesso ma tornerò in A, ho giocatori giovani e i conti a posto. Non accetto di non portare rispetto alla città di Brescia però. E se si gioca non lo decidono i club”.

Il presidente del Brescia poi attacca direttamente Claudio Lotito, esponente dell’altra frangia, di chi vuole ripartire con la Serie A.

Ma qui abbiamo Lotito che fa il medico, il virologo, lo scienziato nucleare, lo psicologo, l’astronauta. Come fa il presidente di una federazione a non sottoporsi all’autorità del presidente del Coni o del ministro dello sport? Se hanno spostato l’Europeo e i Giochi olimpici di un anno, cosa pensiamo che siamo, degli imbecilli? La Figc è a Roma, chi è che va tutti i giorni a fare pressione, secondo voi?”.

Per Cellino è tutto impossibile: dalla ripresa degli allenamenti fino alle gare a porte chiuse.

“I giocatori sono spaventati. Ho lasciato a disposizione il centro sportivo, ma sono venuti solo 4-5 giocatori e li capisco. Due, Joronen e Bjarnason, si sono stirati dopo 3 minuti di corsetta. Magari è una casualità ma come facciamo a giocare così? Anche a porte chiuse in uno stadio entrano novecento, mille persone: oltre a tutti i tesserati ci sono addetti alle luci, cameramen, idraulici, addetti all’antidoping, arbitri, delegati, ispettori Figc,e della Lega, medici, steward”.


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