Tifosi: Toro-Atalanta storia d'odio e rispetto - IL TORO SIAMO NOI
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Tifosi: Toro-Atalanta storia d’odio e rispetto

Ormai già da qualche anno questa partita, rimane certamente un match sentito dalle due tifoserie, ma ha perso quella fortissima rivalità che ha avuto negli anni 70 e 80, tra due tifoserie che hanno scritto la storia del movimento ultras. Per chi ha incominciato a bazzicare gli stadi negli anni 80, quando non c’erano tutte le pagine internet che giornalmente aggiornano su cosa succede e non succede e non c’era neppure Supertifo o mille libri a raccontare il mondo delle curve, beh ci si affidava ai racconti dei più vecchi e quando si parlava di incidenti, tutti quanti incominciavano parlando di quell’Atalanta-Torino del 77/78. Fu una ‘pietra miliare’ degli scontri tra tifoserie, per la violenza e perché avvennero sugli spalti, quindi con anche le televisioni e fotografi a immortalare queste scene di lanci di razzi, bastoni, fuggi-fuggi, cazzottoni. Tutto incominciò alla mattina quando i granata arrivarono a Bergamo e incominciarono a imbrattare lo stadio di scritte per poi aggredire gli “Atalanta Commandos”, che usciti dalla loro sede si stavano recando allo stadio e due di loro finirono all’ospedale. Il clima era teso anche per il lancio di razzi da parte granata dentro lo stadio, poi a un quarto d’ora dalla fine quando come in tutti gli stadi si aprivano i cancelli esterni e quelli che dividevano i vari settori, gli Atalantini partono in quasi 500 persone e vanno in Curva Sud, dove si scontrano con i Granata duramente, scontri che proseguiranno anche fuori dallo stadio lungo tutto il tragitto che riportava i granata a casa.

L’anno dopo a Bergamo le due società, il mercoledì prima della partita, organizzano una cena in un hotel di Bergamo con dirigenti delle due squadre, rappresentanti dei Coordinamenti Club ed anche i rappresentanti dei gruppi Ultras, proprio per cercare di evitare un’altra gazzarra del genere, ma alla fine della cena nessuno riesce a “garantire” per nessuno e anche la mancata stretta di mano tra i rappresentanti di Nord e Maratona, già faceva presagire nulla di buono… La domenica scoppiarono violenti incidenti fuori dallo stadio e in giro per la città ci furono anche furti e devastazioni a danni di negozi nel caos generale, un caos generale in cui fecero la loro comparsa anche degli esponenti locali del gruppo politico Prima Linea, perché non dimentichiamoci che eravamo ancora in pieno negli “Anni di piombo”. C’è anche da dire che in questi anni a Torino invece non succedeva niente, perché i Bergamaschi non ci andavano in trasferta al “Comunale”, come anche a Marassi con il Genoa, perché loro stessi ammettevano di non essere in grado di organizzare quelle trasferte; i Granata ai tempi erano il top in tutto, dai numeri, all’organizzazione, alle coreografie, al modo di andare allo stadio ed andare quindi da nemici a Torino era impresa ardua e per pochissimi, visto anche che come nel resto d’Italia le scorte non esistevano o erano ridicole.

Dopo quell’anno le strade delle due squadre si divide per la retrocessione dell’Atalanta, prima in B e poi in C, ma nonostante tutto, nel 1981/82 ad Alessandria, i Granata insieme ai Genoani, trovano l’occasione per andare a salutare gli Atalantini e ci saranno scontri e arresti. L’84/85 è l’anno del ritorno in Serie A della Dea e sarà anche l’anno in cui i bergamaschi presenzieranno per la prima volta a Torino in quella che viene ricordata come la trasferta dei “tubi arancioni”, visto che moltissimi partecipanti entrarono con questi, allora, famosi tubi usati in idraulica e dagli ultras come aste per la loro durezza e resistenza. Non succede niente, anche perché gli atalantini vengono trattenuti per un’ora e mezza al casello e fatti entrare a partita già iniziata; negli anni seguenti non mancheranno ancora gli incidenti, soprattutto a Bergamo ma non più fra gruppi, ma con le forze dell’Ordine; nell’86/87, invece, 62 Atalantini vengono denunciati per danneggiamenti ad un Bus ed il loro processo finirà trasmesso ad “Un giorno in Pretura”.

Col passare degli anni la rivalità si affievolisce, almeno a livello di scontri, un ultimo episodio che vorrei ricordare però, accadde nel 2013/14, quando morì Joe, uno degli storici capi dei primi Ultras Granata negli anni 70, il caso volle che la prima partita dopo il funerale fu proprio a Bergamo e qui gli Atalantini, onorarono il vecchio e rispettato nemico con un enorme striscione a lui dedicato, proprio a far capire una volta di più che quella tra questi due gruppi è stata una rivalità sentitissima, ma anche sempre accomunata da un fortissimo rispetto reciproco.