Storie di Derby e di mercato - IL TORO SIAMO NOI
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Storie di Derby e di mercato

Storie di derby, ma anche di intrecci di mercato: di carriere che si rinnovano con i colori dei rivali, nonostante anni di fedeltà. Il calcio è anche questo, in fondo: sotto la Mole la storia non cambia.

Il trasferimento di Marko Pjaca dalla Juventus al Torino Ã¨ solo l’ultimo di una lunghissima serie di scambi di casacca tra il club bianconero e quello granata, e viceversa, alcuni dei quali molto importante per il prosieguo della vita calcistica dei calciatori.

Il primo in assoluto è stato il compianto Guglielmo Gabetto, “il Barone”, trasferitosi dalla Juventus al Torino nel 1941 per diventare un membro degli “Invincibili”, del Grande Torino. In bianconero aveva vinto uno Scudetto e una Coppa Italia, prima dei sei trofei (cinque Scudetti e una Coppa Italia) alzati in granata.

Diversi sono stati, tra i decenni, i giocatori, ma avvicinandoci al presente vale la pena citare Pasquale Bruno, passato dalla Juventus al Torino nel 1990 dopo una Coppa Italia e una UEFA vinte in bianconero e Luca Fusi, protagonista di una delle reti più importanti della storia del Toro, quella in semifinale di UEFA contro il Real Madrid nel 1992, che trasferendosi in bianconero ha vinto il suo secondo Scudetto in carriera, nel 1994/95.

Negli anni Novanta si registrano anche i movimenti di Gianluca Pessotto, che ha esordito in Serie A con il Torino e che ha vinto tutto con la Juventus nella stagione del suo trasferimento (1995/96) e quello, avvenuto nelle giovanili, di Stefano Sorrentino: il portiere, cresciuto in bianconero, ha prima centrato la promozione in massima serie, poi debuttato nella stessa con i granata.

Gli anni Duemila, invece, vedono numerosi trasferimenti tra i due club: nato a Torino e cresciuto nel Toro, dopo il fallimento del club avvenuto nel 2005 Federico Balzaretti ha firmato con la Juventus, pur avendo giurato amore eterno ai granata e scatenando l’ira dei tifosi. Con i bianconeri giocherà due stagioni, prima di cambiare ulteriormente casacca.

Altro giro, altri scambi: almeno sei negli ultimi undici anni. Si passa facilmente da Cristian Pasquato, talento bianconero che, in giro per ritrovare continuità, è stato ceduto al Torino in prestito nel 2012 (con una rete in tre presenze), ad Angelo Ogbonna, pilastro difensivo dei granata, paassato alla corte di Antonio Conte prima e Massimiliano Allegri poi, vincendo due Scudetti.

Nella stessa stagione anche Ciro Immobile, con una formula particolare: allora in comproprietà tra Juventus e Genoa, il club bianconero nell’estate del 2013 ha deciso di risolvere a proprio favore la partecipazione, per poi accordarsi con il Torino: il tutto il 12 luglio.

Dopo quattro stagioni alla Juve, poi, Fabio Quagliarella nel 2014 è ritornato al Toro, squadra con cui è cresciuto: Quagliarella, comunque, rientra a pieno titolo tra quei giocatori senza colori. Tra gli ultimi, in ordine di tempo, prima di Marko Pjaca, Tomàs Rincon e Rolando Mandragora: il primo nel 2017, passato in prestito con obbligo all’avverarsi di determinate condizioni dalla Juventus al Torino, il secondo nel gennaio scorso, anche lui in prestito con obbligo e con lo stesso percorso, e destinazione.

Storie, insomma, infinite, tra trasferimenti inaspettati e altri solo immaginati: Marko Pjaca non è il primo, ma non sarà neanche l’ultimo. Questo è certo

Fonte Goal

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