Juwara: dal barcone all’exploit in Serie A,passando per il Toro - IL TORO SIAMO NOI
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Juwara: dal barcone all’exploit in Serie A,passando per il Toro

Musa ha conosciuto l’abbandono della famiglia in Gambia, la dittatura, i trafficanti di uomini: il calcio gli sta restituendo ciò che è stato negato alla sua adolescenza. Sbarcò a Messina nel giugno 2016.


Il dieci giugno 2016 tutto ciò che si conosceva di lui era in una fotosegnaletica, poco meno di tre anni dopo è stato uno dei talenti in vetrina al torneo di Viareggio. Questa è la storia dell’attaccante diciassettenne Musa Juwara (nato nel 2001): di proprietà del Chievo, al prestigioso Viareggio ha giocato in prestito con la Primavera del Torino, realizzando tre gol.

CHE STORIA — Questa è la storia di un bambino senza genitori partito dal Gambia che, nel giugno 2016, ha attraversato il Mediterraneo su un barcone. Ha vissuto già mille vite questo dolcissimo ragazzino gambiano, che in Basilicata ha trovato una famiglia che lo ha adottato e che a Verona, al Chievo, ha incontrato una seconda famiglia, quella del calcio. Musa ha visto e affrontato di tutto: l’abbandono dei genitori, la dittatura, i trafficanti di uomini. Ora il calcio sta per restituirgli quello che la vita ha negato alla sua adolescenza.


IL TECNICO PAPÀ — Sbarcò il dieci giugno 2016 nei pressi di Messina, da dove fu inviato in un centro di accoglienza a Ruoti (Potenza). E’ qui che ha iniziato a giocare a calcio, prima con i nuovi amici del paese, poi con la scuola calcio Virtus Avigliano dove incrocia un allenatore che gli cambia la vita: il tecnico lo prende talmente a cuore che se lo porta a casa, gli riconsegna un futuro e lo inserisce nella sua famiglia (ne è prima il tutore, poi lui e la moglie diventano i genitori affidatari).

Dalla Basilicata iniziò innuovo viaggio, stavolta fatto solo di sorrisi e tanti gol. Prima destinazione: il Chievo. E’ qui che Musa gioca sotto età nella categoria Primavera.Fini’ nel mirino del responsabile del settore giovanile del Torino, Massimo Bava, uno che con i giovani ha un occhio lungo e tanto fiuto,ma non se fece nulla con il Toro.

Ieri il diciottenne gambiano del Bologna ha segnato all’Inter il suo primo gol in Serie A a quattro anni di distanza dal suo arrivo in Italia.

Nella categoria allievi regionali Juwara arrivò a segnare 29 gol in una stagione, contribuendo in modo decisivo alla vittoria del campionato. Di lì a poco Suma e la moglie, l’avvocata Loredana Bruno, vennero riconosciuti come i suoi tutori legali.


Il talento di Juwara divenne noto in tutta la zona e inevitabilmente iniziò ad attrarre società più importanti. Le potenzialità di un giovane calciatore si vedono anche da come riesce ad “annullare” le differenze tra i campionati in cui gioca: al suo primo anno nel campionato Primavera, Juwara segnò subito otto gol e si dimostrò adatto a un nuovo livello di competitività.

Dopo un breve periodo in prestito al Torino, Juwara tornò al Chievo nella primavera del 2019. Con la squadra già retrocessa, a maggio esordì in Serie A contro il Frosinone. Proprio la retrocessione del Chievo in Serie B fu vista come un’opportunità dal Bologna, che lo comprò a titolo definitivo per mezzo milione di euro. Da allora Juwara ha raggiunto una tappa dietro l’altra: esordio in prima squadra in Coppa Italia il 4 dicembre, esordio in Serie A il 7 febbraio, primo gol il 5 luglio. «Un giorno da ricordare, voglio ringraziare il mister Siniša Mihajlović per aver creduto in me», ha scritto su Instagram qualche ora dopo la partita.

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