Avv.Marengo:"È una vergogna la situazione della Curva Primavera" - IL TORO SIAMO NOI
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Avv.Marengo:”È una vergogna la situazione della Curva Primavera”


Sabato sera l’intero stadio ha preso atto di una situazione sempre più fosca, oggettivamente inaccettabile e soggettivamente non più tollerabile. All’unisono, senza distinzione di settori, i tifosi granata hanno urlato la propria giusta rabbia e l’hanno urlata chiedendo la testa di chi è colpevole di ciò: presidente ed allenatore. Un binomio peraltro indissolubile, viste le dichiarazioni del dott.Urbano Cairo del fine partita: “Piena e totale fiducia nel mister”. Proteste di un intero stadio quasi sbeffeggiate dal presidente con la frase: “Contestazione? Non tengono conto che abbiamo speso tanto.” Niente scuse ai tifosi, solo l’ennesimo presidenziale avvitarsi in un ruolo di vittima-mecenate. Un auto incensamento che, dopo tanti anni, riesce solo più a far sorridere (di scherno) i tifosi granata. Nessuna ambizione, nessuna passione Magari ci sarà ancora qualcuno che, tramite tastiera, continuerà a difendere lo stato dell’arte, ma quel qualcuno sappia che la sua è solo più una difesa alla Iroo Honoda. Lo Stadio, senza se e senza ma, sabato sera ha deciso diversamente. Inutile tergiversare, il giocatolo si è rotto. Non che la squadra sia formata da campioni della pedata (tutt’altro!), ma è comunque sotto gli occhi di tutti che anche coloro che emergono dal mediocre livello qualitativo son divenuti irriconoscibili. Izzo e Nkoulou ne sono l’incontrovertibile esempio. E ciò non è certo strano, in un contesto ove manca tutto. PUBBLICITÀ Manca una sede, manca un professionale organigramma societario, manca una seria gestione dei giovani. Di stadio e campo da allenamento in proprietà non v’è neppure l’idea. Il centro sportivo per le giovanili è ormai un’annosa barzelletta. Da qualche mese manca persino il DS, figura chiave di ogni società di calcio; non me ne voglia il buon e bravo Bava, sono perfettamente a conoscenza che di lui viene semplicemente usato nome e tesserino, senza che gli sia stato conferito il relativo potere e l’adeguata retribuzione da DS di squadra di serie A. Nessuna passione, nessuna ambizione, i giocatori lasciati nella piena e solitaria gestione di un mister che, palesemente incapace di dare un gioco alla squadra, si è dimostrato altrettanto incapace nel gestire il gruppo. Ma per la società è intoccabile… e non può che essere così. Quale altro mister accetterebbe supino le scelte societarie di “rosa corta e stipendi risparmiati”, quale altro mister sarebbe sempre pronto a genuflettersi ai diktat presidenziali senza alcun mugugno? Tutto è sempre ed esclusivamente mirato all’interesse economico societario. Verificherò la possibilità di intervenire penalmente o civilmente Un interesse economico che sabato sera si è vergognosamente riversato, come già avvenne contro il Napoli, anche sulle famiglie che son andate allo stadio in Curva Primavera. Famiglie con bambini esposte, per pura avidità economica, alla violenza di gruppi interisti che giammai avrebbero potuto e dovuto essere in quel settore… ma si sa: pecunia non olet e qualche centinaio di biglietti significano pecunia. Una vergogna totale ed assoluta, una vergogna resa ancor più grave dall’aver, in parallelo ad una vendita illegittima di biglietti, risparmiato sul numero degli steward che avrebbero dovuto difendere quelle famiglie, quei bambini, quegli anziani. Ma questo è un film che non è finito sabato sera. Come già richiestomi da svariati tifosi, in settimana, unendo a me anche altri avvocati che vorranno far parte del collegio legale, studierò a fondo l’episodio, verificando la possibilità di agire, sia civilmente che penalmente, contro la società. Se l’umiliazione sul campo può ricondursi all’alea del gioco, il mettere a rischio l’incolumità fisica dei tifosi è ben altra cosa e non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo che ciò resti impunito. Per età e ruolo non son uno che la notte va a scrive sui muri, ma saprò comunque scrivere ciò che deve essere scritto sulla carta. Goccia dopo goccia il vaso è traboccato ed è ora di dire basta, ognuno secondo le sue sensibilità, le sue competenze, le sue inclinazioni.

I FATTI

Poteva avere conseguenze molto più serie di quante non ne abbia già avute la decisione del Torino di garantire anche a gruppi di ultras dell’Inter la vendita dei tagliandi per assistere alla partita di sabato scorso nella Curva Primavera dell’Olimpico Grande Torino. In un settore da sempre occupato da ultras della formazione granata ma anche da normalissime famiglie, che si sono trovate loro malgrado al centro degli scontri verificatosi prima del match, con diversi facinorosi in possesso di bastoni e, secondo i testimoni oculari, anche di coltelli.

E LA QUESTURA? – Una denuncia molto grave quella fatta dal quotidiano Tuttosport, che evidenzia la mancanza di misure di sicurezza adeguate anche da parte della Questura cittadina, che soltanto il 19 novembre scorso, a una settimana dall’inizio della vendita libera dei biglietti, aveva stoppato tutto, consentendo l’acquisto solamente ai possessori della fidelity card del Torino. Un provvedimento tardivo, che non ha impedito a una parte della tifoseria ospite di fede nerazzurra di accedere a una zona dello stadio senza che un cordone di sicurezza impedisse che le anime più calde dei rispettivi supporters entrassero in contatto. Quello che puntualmente è accaduto e che ha messo a serio repentaglio l’incolumità di chi si era recato in Curva Primavera soltanto per vedere la partita.


Una risposta

  1. Anonimo ha detto:

    Cairo va preso a calci nel culo

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