Vagnati:”Ho qualche rimpianto di mercato,la squadra ha voglia di fare bene”
Vagnati ha parlato in conferenza stampa del momento del Toro.
Avete fatto il mercato in base anche alle poche possibilità economiche e avete preso i giocatori in prestito, ma in ottica futura sarete costretti a vendere i giocatori migliori per riuscire a fare mercato in entrata, a prescindere da chi sarà l’allenatore. La società a problemi economici?“Non penso di poter dire questo perché abbiamo la fortuna di avere un presidente che anche in questa stagione ha dimostrato che nonostante tante, tante situazioni che potevano trasformarsi in potenziali vendite le ha declinate e ha fatto in modo che si potessero tenere i ragazzi migliori e come sapete benissimo abbiamo venduto solo Singo, che tra l’altro aveva il contratto in scadenza a giugno 2024, ed abbiamo acquistato parecchi ragazzi sia nel mercato di gennaio sia in quello estivo. Quindi non c’è un tema di problematiche così importanti per il futuro. E’ chiaro che i soldi non si possono buttare, ma quando ci sono delle necessità si può fare quello che la proprietà ci ha chiesto: valutare le uscite dei ragazzi che non facevano più parte del nostro progetto sportivo e poi successivamente sostituirli con giocatori che potessero aiutarci nell’immediato e che potessero anche essere futuribili”.
C’è amarezza per Radonjic, giocatore con grande potenziale che non rende per caratteristiche estranee al campo di gioco?“Bellissima domanda. L’ho sentito nei giorni scorsi, è comunque un ragazzo di cuore, non è cattivo, ma purtroppo ha grandi limiti mentali, probabilmente, di tenuta mentale o forse anche di tenuta rispetto ai carichi di lavoro e determinati carichi di lavoro settimanali non riesce a mantenerli e quindi spesso ha bisogno di pause. Non è una questione di squadra o allenatore, a certi livelli e per certi obiettivi bisogna essere sempre sul pezzo e cercare sempre di ottenere il massimo e lui, purtroppo, questo non riusciva ad ottenerlo e non essendo più un ragazzino, è del 1996, e ha cambiato spesso squadra per cui evidentemente qualche problemino c’è. Come hai detto, il dispiacere è normale che ci sia, però io cerco di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. E’ un ragazzo che avevamo preso in una situazione sua molto difficile e abbiamo investito una cifra non esorbitante, ci ha dato, perché lo ha fatto in alcune situazioni risolvendo qualche partita, e adesso vedremo come andrà nel Maiorca e poi decideremo il futuro in estate”.
Avete declinato la cessione di giocatori importanti. A gennaio qualcuno vi ha chiesto Buongiorno?“Qualche telefonata è arrivata, ma non era il momento di valutare certe cose e, come ho detto prima, non abbiamo la necessità di fare cassa, ma è chiaro che poi dopo anche i giocatori hanno un peso, nel senso che Alessandro in questo momento è uno molto legato al Torino, come lo siamo noi a lui, quindi siamo andati avanti senza pensarci. Anche le dichiarazioni del presidente sono state abbastanza evidenti su questa linea”.
Indipendentemente da Juric, cercherete l’anno prossimo l’Europa o senza Juric si dovrà pensare a nuovo progetto?“La domanda non mi piace molto solo perché non è il tempo di pensare a un con o senza Juric, ma alla partita col Lecce, soprattutto dopo le ultime due partite che ci hanno lasciato un po’ di dispiacere non tanto per ciò che si è fatto bensì per il risultato finale. Per arrivare a migliorarsi bisogna sempre cercare di vincere più partite possibili. Secondo me, il focus deve essere tutto, a 360° gradi e con ogni goccia di sudore e con ogni pensiero, focalizzato a questa stagione perché abbiamo una squadra che può fare buoni risultati e quindi dobbiamo pensare a questo, al resto ci sarà tempo per pensare”.
Dallo sfogo di Juric, la squadra ha più consapevolezza e forza oppure no?“La squadra, secondo me, ha fame e voglia. Vuole crescere e cercare di arrivare a un obiettivo che non riusciamo a centrare da qualche tempo. Il messaggio di Juric ha colpito e comunque ha dato ancora più impulso a quella che è la voglia che, insieme a Moretti, vediamo tutti i giorni, al lavoro che si fa quotidianamente e a ciò che fa il mister per cercare di far crescere la squadra e, come dice lui, alzare il livello. Poi dopo i risultati diranno. Il messaggio è arrivato e la squadra ha voglia di vincere le partite”.
La cessione eventuale di Buongiorno è solo rimandata all’estate oppure è un incedibile?“Per noi Alessandro è… , ma è lui stesso che quando viene al centro sportivo è sempre molto felice e sorridente. Ormai c’è un rapporto che lo fa essere quasi parte integrante della società e lui ci tiene veramente a questo. E’ un ragazzo speciale per noi, un calciatore speciale. Nel calcio non si può mai dire, però per noi Alessandro è un ragazzo, un calciatore che se possiamo portarlo più avanti possibile meglio è, ma, dico una cosa un po’ forzata, dipende anche da noi e quello che riusciremo a fare, nel senso che se riusciremo ad alzare il livello e magari andare a fare ogni tanto qualche gita all’estero probabilmente avremo tutti un po’ più la voglia di continuare insieme, ed è questo che alla fine è importante”.
Ma se a fine marzo o primi di aprile il Torino sarà ancora in corsa andrete avanti con Juric.“C’è tempo di qui a fine marzo”.
Ma dipende quanti punti farete, visto anche il calendario più ostico dopo il Lecce.“Sì, certo, però”.
Se il Torino non sarà più in corsa per l’Europa e Juric quindi andrà via, che profilo di allenatore cercherete?Un grande nome o un profilo diverso, un italiano o uno straniero?“Italiano, quello della Fiorentina?”.
Italiano nel senso di Nazionalità italiana.“Non è retorica, stiamo parlando che cerchiamo di raggiungere un determinato risultato e che i ragazzi ci credono. Ho appena detto che i giocatori veramente hanno fame di voler cercare di raggiungere un obiettivo importante per cui adesso mettersi a parlare di un successore o di un rinnovo…, non dobbiamo perdere un briciolo di energia o una goccia di sudore per pensare a quello che potrà accadere. Da una parte dobbiamo godere e dall’altra assicurarci che tutti facciano il massimo per cercare di fare più punti possibili. Mi spiace non poter rispondere, ma è veramente il mio pensiero e non posso mai pensare di dire una cosa diversa perché se la dico io come responsabile dell’area tecnica come posso poi andare nello spogliatoio e dire cosa si deve fare. Dobbiamo pensare di arrivare al massimo in ogni partita e in ogni allenamento per migliorarci”.
Ha qualche rammarico per il mercato appena concluso? Cercavate un vice Valsic?“Qualche rammarico c’è, ma non dico quale. Non abbiamo mai cercato un vice Vlasic, ho letto che è stato scritto più di una volta, ma non lo abbiamo mai cercato perché anche un po’ il cambio della nostra identità tattica ci ha portato a prendere Okereke che ha caratteristiche diverse. E poi in mezzo al campo abbiamo sei giocatori e tutti di livello importante, anche lo stesso Gineitis, vedendolo durante la settimana, è un ragazzo che sta crescendo in maniera esponenziale e anche su di lui ci sono stati interessi dall’estero di un certo tipo. Penso sia un ragazzo al quale bisogna dare lo spazio gusto quando il mister pensa sia giusto”.
State lavorando ai rinnovi di Djidji e Rodriguez?“Con Djidji non abbiamo parlato perchéè rientrato da poco avendo saltato mesi perché non ha potuto dare il suo contributo. Con Rodriguez ci siamo parlati e confrontati per i futuro e ci siamo detti, con grande serenità, di valutare insieme quello che appunto può essere il futuro e ci siamo dati appuntamento più avanti per capire che cosa era meglio per tutti. Sono molto contento dell’atteggiamento di Ricardo, l’ho sentito anche in questi giorni dopo il piccolo infortunio che ha avuto: lui è molto carico e mi ha detto che recupererà molto presto perché non è l’adduttore bensì un muscolo stabilizzatore per cui sono voglioso di andare oltre anche al piccolo dolore. Questa è una cosa molto bella da parte del capitano che se anche è in scadenza di contratto ha molta voglia di far parte di questi ultimi mesi che sono importanti”.
Bellanova sta esplodendo: c’è qualche contatto con Spalletti?
“Me lo auguro…Ma non sono io che decido, c’è chi lo fa ed è un allenatore di esperienza. Sta crescendo tanto, come dati fisici ha prestazioni di altissimo livello e nell’ultima sessione di mercato ha avuto interessamenti dall’estero. Sta crescendo anche come applicazione, siamo contenti. Ci auguriamo che faccia parte della Nazionale all’Europeo”
L’altro in odore azzurro è Ricci: è più un organizzatore di gioco o come mediano di rottura?
“A Cagliari ha fatto una grande partita, è un ragazzo del 2001 e sta facendo grandi cose. Quando è arrivato era più un play che rubava poco palla, poi con la mentalità sua e il lavoro del mister si è completato: ora è un giocatore completo, ma può crescere tanto. Può sia rubare palloni, ma costruisce anche il gioco e ha più capacità negli inserimenti. Non è ancora nella sua completezza”
Un giudizio su Masina: com’è nata l’idea?
“Lo abbiamo voluto, non è venuto per caso. Abbiamo parlato con il mister e abbiamo visto più profili, abbiamo trattato due o tre situazioni per capire la migliore e la più fattibile. Masina lo conosco fin da quando era un ragazzino, penso che fosse la soluzione migliore per esperienza e personalità, oltre a poter coprire due ruoli come braccetto o esterno”
Che voto dà al mercato del Toro?
“Bisogna darlo alla fine della stagione, o magari tra qualche anno: le squadre si valutano dopo qualche anno, vedendo tutte le situazioni. Abbiamo fatto un mercato diverso dall’anno scorso, ma è stato un mercato non facile: cedere chi gioca poco e chi vuole andare via non è mai semplice, sono contento da questo punto di vista. Si può sempre fare meglio, ma abbiamo fatto ciò che volevamo e potevamo”
C’è l’ipotesi dell’Under 23?
“E’ un pensiero che facciamo spesso con il presidente, con Moretti e con il responsabile del settore giovanile Ludergnani. E’ un’opportunità, ma bisogna crearsele nel momento in cui si possono fare seriamente. L’Under 23 è una squadra professionistica e la serie C è difficile, è una cosa seria e il Toro non può farla arrivando ultimo o penultimo. Bisogna avere giocatori che vogliano migliorarsi e anche fare risultati, lo stiamo studiando e abbiamo il pensiero che sia una cosa positiva anche per avere la capacità di prendere ragazzi all’estero che non vogliono più fare il settore giovanile”.
Come procede il recupero di Buongiorno?
“Gli manca solo la brandina per dormire al Filadelfia…Sta facendo l’impossibile per migliorare la stabilità della spalla: sta facendo terapie e rinforzo dell’arto, sta lavorando tanto e sta facendo un percorso molto bene. Sta andando tutto bene, vedremo quando farà la prossima visita”
Quali sono i ragazzi che in prospettiva possono salire in prima squadra?
“E’ una bella domanda ma anche difficile: abbiamo delle norme che sono imbarazzanti per gli investimenti della società. Siamo costretto ad avere quasi tutti in scadenza, se dicessi un nome farei un assist agli altri. Non abbiamo più la possibilità di fare un pre-contratto e poi la facoltà unilaterale per firmare il contratto, ora bisogna investire sul settore giovanile e poi essere un piatto prede per le altre società. Abbiamo profili di un certo livello, la Primavera sta facendo benissimo e qualche ragazzo sta dando risposte anche fisiche in prima squadra. E’ chiaro che il passaggio ai grandi è importante, un conto è giocare per i tre punti e poi prendersi una birra oppure giocare con chi ha famiglia. Abbiamo Dembelé che sta facendo bene al Venezia pur senza grande spazio, anche Horvath sta andando bene e probabilmente andrà all’Europeo, c’è Ilkhan…Ci sono diversi ragazzi che possano dare linfa alla prima squadra”
Cosa si aspetta ancora da Ilic?
“Ha il tiro da fuori, purtroppo è una di quelle possibilità che non sfruttiamo al massimo: i gol si possono fare anche così. Ha talento, deve ancora fare la definitiva maturazione non tanto come consapevolezza, ma il passettino per diventare un giocatore decisivo come assist e reti”
E’ uno Juric cambiato, quasi troppo tranquillo
“Io lo vedo sempre bello carico, anche in allenamento. Ha voglia di far crescere i ragazzi, vuole il massimo da tutti ed è sempre lo stesso. Oggettivamente magari in conferenza stampa ha un’attitudine diversa, ma l’ultima volta ha fatto una conferenza atipica. Ivan è sempre carico, non vedo grandi differenze rispetto a prima: è sempre il solito guerriero”
Come giudica la crescita di Milinkovic-Savic?
“L’ho portato alla Spal e non era andata bene, ma ho trovato un ragazzo maturo e consapevole. E’ uno dei leader, ha la giusta positività e il giusto carattere. Sta facendo un grande lavoro con il nostro preparatore dei portieri, siamo contenti della sua crescita. E’ una soddisfazione il suo percorso”
Seck può tornare al Toro in futuro?
“E’ in prestito secco, tornerà sicuramente e poi vedremo. Ha fatto buone cose, probabilmente non ha sfruttato al massimo le sue opportunità qui. Probabilmente aveva bisogno di cambiare e alleggerire la testa, gli può fare bene”