Presentazione Marco Giampaolo:le parole di Cairo,Vagnati e del tecnico - IL TORO SIAMO NOI
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Presentazione Marco Giampaolo:le parole di Cairo,Vagnati e del tecnico - IL TORO SIAMO NOI

Presentazione Marco Giampaolo:le parole di Cairo,Vagnati e del tecnico

Il presidente granata Urbano Cairo ha presentato il nuovo tecnico del Torino Marco Giampaolo, queste le sue prime dichiarazioni “E’ una giornata importante per noi, nel 2007 volevo già Giampaolo e ripiegammo su un altro allenatore. Poi lo cercai di nuovo, ma finalmente siamo riusciti ad ingaggiarlo ora. Ha grandi qualità e competenze, è un maestro di calcio, sa sviluppare il talento dei giocatori, il Toro ha bisogno di un valore aggiunto. E’ stata una scelta facile, anche Vagnati è sempre stato molto convinto e ha sempre apprezzato il mister. Siamo riusciti a trovare un’intesa rapidamente, poi si è dovuto liberare con il Milan. Era una cosa da fare ad incastri e velocemente, avevamo poco tempo.

Ora non perdiamo tempo, facciamo parlare il mister e poi anche io risponderò alle vostre domande e faremo il punto di tutto: dai 15 anni di presidenza alle strutture, parleremo di tutto. Intanto ringrazio Longo che ha fatto un finale di campionato positivo: l’obiettivo minimo era la salvezza, per come eravamo a un certo punto era complicato. Ha dato tutto e ha dato l’anima, gli ho sempre fatto grandi complimenti. Non ero soddisfatto dopo Ferrara e mi vergognavo, ma intanto avevamo colto l’obiettivo matematicamente”.

Giampaolo:”Trovo una società storica, in tanti mi hanno raccontato del Toro: ho sentito tutti molto appassionati, mi hanno detto che il Toro è una cosa diversa. E questo bisogna viverlo per poterlo capire. Ho respirato passione e tradizione, l’ho percepito quando mi hanno chiamato”.

E’ preoccupato per il poco tempo a disposizione?


“So che ci sarà da sputare sangue, ma anche che qui è un po’ lontano dal mio pensare il calcio. Il tempo è il mio primo alleato o primo nemico, a volte me lo hanno concesso e ho aperto mini-cicli importanti. Ne ho parlato con il presidente e con il direttore, mi auguro di poter costruire qui al Toro”.

Ha trovato dei punti fermi che non vanno toccati qui al Torino?


“Stiamo parlando di quali possano essere i giocatori più funzionali. Dobbiamo capire quali calciatori possano ricoprire diversi ruoli: io gioco a quattro in difesa e non ho mai giocato con i quinti a centrocampo. I giocatori che ho già? Li devo ancora conoscere. Conosco le difficoltà del mercato, è stata una stagione anomala e anche quella comincerà sarà così. Partiremo in seconda fila rispetto ad altri, noi dobbiamo ripensare a tante cose. E queste saranno le principali difficoltà”.

Come cambierà il suo lavoro?


“Ho saltato qualche step, devo fare una sintesi tra le cose. Ma lo potrò fare quando avrò dei calciatori per fare ciò che penso di fare. Devo buttarmi a capofitto sul lavoro, devo capire dove andare a svoltare. Mi aspetta un lavoro duro, lo so. Sono un allenatore cui piace costruire, il Toro ha le possibilità per farlo e per assestarsi ad un certo livello. Ci sono potenzialità importanti, vorrei creare basi nel medio-lungo periodo una realtà importante. Il Toro può permettermelo”.

Vi siete sentiti con Sarri?


“No, non l’ho sentito. Solitamente ci trovavamo durante l’estate, ma non c’è stato modo. Lo chiamerò, posso capire la sua amarezza in questo momento”.

Chiede qualcosa in tempi brevi dal mercato?


“Potessi averli tutti adesso, sarei contento. Capisco le difficoltà, ci sono ruoli che potrebbero avere delle priorità: se riuscissimo ad arrivare a calciatori che conosco, riesco a rubare un po’ di tempo. Se non ci riusciamo, il lavoro sarà più lungo. Ma io mi batterò per la prima strada, l’approccio con il club è sempre stato positivo e sono fiducioso. Siamo stati chiari, io con loro e loro con me, c’è il desiderio di creare qualcosa per permettermi nelle condizioni migliori di lavorare. Si adoperano tutti i giorni per risolvere le cose e per arrivare agli obiettivi”.

Che idea si è fatto di Belotti?


“E’ disponibile e generoso, vedendolo da avversario, al di là delle sue qualità realizzative. Ma l’attaccante deve fare l’attaccante, cinque metri più in qua o più in là cambia poco”.

Cosa le ha lasciato il Milan?


“Ho apprezzato grandi risorse, il centro sportivo di alto livello e tante altre cose. Anche se c’è delusione perché in sette partite ho potuto dimostrare pochissimo”.

Pensa a Murru, Schick e Linetty?


“Sono giocatori forti, la mancanza di tempo mi porta a giocatori che ho già avuto e che siano forti. La possibilità di arrivarci è un discorso diverso, su Murru dico che non arriva perché abbiamo preso Rodriguez. Ma nello specifico dovrà rispondere il direttore Vagnati”.

Vagnati parla del cambio della sede del ritiro.

Cosa succederà quest’estate con i ritiri?


“Con Biella non è successo nulla di clamoroso, abbiamo valutato tante e sappiamo che abbiamo un centro sportivo accogliente. Abbiamo deciso di rimanere a Torino, anche per seguire meglio il protocollo. Voglio che il Toro non abbia mai problemi organizzativi e strutturali, non voglio dare alibi ai giocatori. Abbiamo uno staff contento di rimanere qua, anche il clima ci aiuta. Staremo volentieri a Torino, ringrazio comunque Biella e avremo modo di andare a trovarli. Avevamo fatto una scelta, ora preferiamo rimanere qua. Parlando con lo staff tecnico e valutando tante cose, tra cui i protocolli e la struttura del manto erboso di Biella che non andava benissimo, abbiamo deciso di restare a Torino. Saranno in ritiro tutti insieme”.

Una risposta

  1. Mario ha detto:

    Ma che palle!!! Ad ogni presentazione le stesse parole… l ho cercato, lo volevo, era impegnato, nn poteva. Cambiano i nomi ma il copione è lo stesso. Possibile che il suo ufficio stampa nn riesca a consigliargli discorsi diversi visto che la sua memoria è così corta?

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