Posso provare a capire la paura, posso provare a capire la tensione, posso provare a capire la stanchezza, posso provare a capire qualsiasi cosa, ma è inutile: non ci sono giustificazioni valide.
Non riuscire a portar via tre punti dal Paolo Mazza di Ferrara, non dal Santiago Bernabeu, e contro un gruppo di ragazzotti volenterosi retrocessi virtualmente 6 mesi fa e tecnicamente un mese fa, non è solo vergognoso, ma è umiliante.
Gli ultimi minuti di melina, con addosso il terrore di prendere il secondo gol, danno l’esatta misura di come ci siamo ridotti.
Questa roba informe, sozza, lercia, oscena, patetica, meschina, non si può chiamare Toro, anzi: non si può chiamare nemmeno squadra di calcio.
Un altro anno con Cairo significherebbe con tutta probabilità il veleggiare ancora in un mare di merda, per sempre, senza bussola nè timone.
Eutanasia per pietà …eutanasia.
E.B.
