Repubblica: “Serie A dal 30 maggio ma tutto rischierà di saltare subito”
La Serie A può davvero tornare in campo nel giro di un mese e mezzo. Ma oggi La Repubblica ha spiegato nel dettaglio perché la situazione è più pericolante di quanto possa sembrare: “Possiamo confermare che la Lega di A sta facendo di tutto per tornare in campo il 30 maggio, 84 giorni dopo quella partita. Ma bisognerà farlo nelle più totali condizioni di sicurezza perché basterebbe un padre positivo di un qualsiasi protagonista dei circa 2500 che saranno coinvolti ogni giornata di campionato per fare saltare tutto in un attimo”, si legge.
In particolare, alcuni presidenti – da Cellino a Ferrero – hanno un vero e proprio terrore per interesse dei propri club: “Non tutti in Serie A sono convinti che sia il caso di scendere ancora in campo in città con Milano, Brescia, Bergamo, Torino, martoriate dal virus (anche se alcune squadre potrebbero essere spostate al Sud). Ci sono state fortissime pressioni nei confronti del governo da parte di presidenti di vari schieramenti, fra chi spingeva per tornare a giocare il più presto possibile (e Lotito è stato, ed è, il leader di questa corrente di pensiero) e di chi, per interessi vari, o anche per convinzione, sperava di finirla qui. Ci sono presidenti che hanno paura per le 12 giornate ancora da giocare, più recuperi: temono di essere invischiati nella lotta per la salvezza. Altri hanno paura che la loro squadra, dopo una sosta così lunga, possa crollare. Altri ancora preferirebbero pensare al futuro, risparmiando sullo stipendio dei loro giocatori visto che hanno sbagliato tutti i piani. Tutte queste pressioni a politici, ministri, non sono piaciute affatto alle istituzioni, anche molto in alto: il calcio ha dimostrato ancora una volta, ma non ce n’era bisogno, che crede di essere un mondo a sé”, conclude Repubblica.