A Firenze possono, almeno, sprerare nel salto di qualità che a Torino con Cairo non arriverà mai - IL TORO SIAMO NOI
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A Firenze possono, almeno, sprerare nel salto di qualità che a Torino con Cairo non arriverà mai


Per la prima volta da qualche anno a questa parte mancherà la sfida nella sfida tra Cairo e Della Valle. Con Commisso la Fiorentina può effettuare il controsorpasso ai granata nelle gerarchie della Serie A.

Dopo anni di sfide nella sfida, quella di domenica tra Torino e Fiorentina non sarà più la partita tra Cairo e Della Valle. Un confronto vissuto tra la scalata a RCS passando per La7, fuori dal mondo del pallone, ma anche sul campo, con la realtà viola che negli ultimi anni era scivolata verso il basso e quei paragoni infelici tra due piazze ambiziose, simili ma diverse.

Tante volte nel recente passato la vecchia proprietà viola, sempre molto attenta ai conti, aveva parlato di realtà simili di Fiorentina e Torino: “Noi per fortuna abbiamo bilanci sani, senza questi non si va da nessuna parte e in questi anni siamo riusciti a fare meglio di società del nostro livello come il Torino, la Samp, il Genoa”, disse Andrea Della Valle a Moena due estati fa. E più volte lo stesso concetto venne ribadito quando dall’ex Presidente quando da Mario Cognigni. Un paragone, quello, a dir poco infelice. Perché se è vero che il Torino è una società storica, è anche vero che è lontano dai vertici del calcio italiano da decenni. Ma questo è il passato.

Nel recente passato, appunto, Cairo ha provato ad invertire il trend scalando le gerarchie della Serie A per fare del suo Torino quella che era diventata la Fiorentina, alzando il monte ingaggi, tenendo calciatori forti o ambiti come Belotti rinunciando a svariati milioni, e tentando l’ingresso in Europa. Riuscito, per altro, solo due volte, di cui una terminata (quest’anno) ai preliminari. Nel frattempo, invece, la Fiorentina scivolava sempre più giù. Fino al cambio di proprietà avvenuto in estate.

E adesso la storia può cambiare. Nelle ambizioni sicuramente è già cambiata. Perché Rocco Commisso è stato chiaro. Nelle sue intenzioni c’è la precisa volontà di vincere e riportare in alto la Fiorentina. Non da subito, perché farlo in pochi mesi è impossibile. Ma mentre il Torino continua a scivolare, in prospettiva il trend è cambiato.

Laddove Cairo, e lo dicono i fatti, è riuscito solo a metà, ovvero fare un salto di qualità per portare il suo Torino da lottare per salvarsi al lottare per l’Europa, Commisso vuol provare a riuscirci. E intanto il patron dei granata si ritrova a dover convivere con una contestazione costante, una classifica non certo entusiasmante, e mille problemi.

A Firenze non è certo tutto rose e fiori. Anzi. Ma alla voce futuro è cambiato quasi tutto. Dal ritrovato appeal della piazza viola sul mercato internazionale, con arrivi come quelli di Caceres e Ribery, alle possibilità di trattenere Chiesa senza dover rinunciare a prescindere ai propri talenti come accadeva con la precedente proprietà. Dal centro sportivo più grande d’Italia che sorgerà a Bagno a Ripoli fino al nuovo stadio, sempre che le istituzioni non mettano troppo i bastoni tra le ruote a Commisso.

Il controsorpasso, insomma, è solo questione di tempo. E non tanto solo per domenica, con la Fiorentina che può superare in classifica proprio i granata in caso di vittoria, ma soprattutto in prospettiva. Perché guardare al futuro con fiducia era proprio ciò che a Firenze si era ormai perso.


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