I 50 anni di Gigi Lentini:”Al Toro fin da bambino…”
Gianluigi Lentini compie mezzo secolo e in un’intervista a Italpress ripercorre i momenti più importanti della sua carriera. L’ala che fece innamorare i tifosi del Torino e non solo con le sue discese sulla fascia e i suoi irresistibili dribbling, raccogliendo l’eredità di predecessori illustri come Gigi Meroni e Claudio Sala, fu protagonista del 1992 di uno dei più clamorosi trasferimenti della storia del calcio italiano. In quel giugno di oltre 25 anni fa il Milan di Silvo Berlusconi lo acquistò per l’allora cifra record di 18,5 miliardi di lire, scatenando la violenta reazione dei tifosi granata, che già delusi per la mancata vittoria della Coppa Uefa, persa in finale con l’Ajax, presero d’assalto alla sede del club. L’ex calciatore festeggerà domani 50 anni. Una data che lo segnerà per sempre è il 2 agosto 1993, quando rischiò la vita in un drammatico incidente d’auto sull’autostrada Torino-Piacenza. Un incidente che lo tenne lontano dai campi per quasi un anno e che ne condizionò la carriera, dopo che al suo primo anno in maglia rossonera aveva già dato il suo contributo alla conquista dello scudetto e al raggiungimento della finale di Coppa Campioni. A distanza di anni ricorda quei momenti: “Per fortuna sono sopravvissuto a quell’incidente e ora sto bene. Ed è questo che conta di più. Senz’altro è maggiore la soddisfazione per la mia carriera“. Il Torino è stato un suo grande amore: “Sono entrato a far parte del Toro che ero ancora un bambino e ho fatto tutta la trafila nelle giovanili granata. Il Torino mi ha aiutato a crescere come calciatore e come uomo e per questo devo tutto alla società granata“. Lentini ricorda Mondonico, suo allenatore negli anni del Toro: “Oltre a essere stato un grande allenatore, è stato anche un grande uomo. A Mondonico mi ha sempre legato un rapporto di stima e di amicizia che si è mantenuto nel tempo“. Infine una battuta sulla sua vita dopo il ritiro: “Del calcio mi piaceva solo la parte sul campo, di tutto il contorno mi e’ importato sempre poco.”
“La società granata è solida e la squadra è buona. Può già mantenersi in corsa per l’Europa fino al termine del campionato. Per la ragionevole certezza di entrare nelle coppe non manca molto, il gap dalla Lazio che è l’ultima tra le squadre di vertice è colmabile in tempi brevi. L’Atalanta, invece, è in uno stato di grazia prolungato, continua ad azzeccare sia gli acquisti che le cessioni. E il Milan in un paio d’anni si allineerà alla Juve”. Belotti è un grande giocatore? “Direi buono. Ha vissuto una annata di grazia, e per tornare a quei livelli ci sarà da lavorare. In Nazionale potrà tornare, ma prima deve imporsi in granata”. Nkoulou, Sirigu e Izzo: chi è un grande? “Sirigu, peccato che in Nazionale abbia davanti a sé Donnarumma: fortissimo, e ha pure saputo riprendersi da un periodo di appannamento”.