Sereni:”Il cuore di Torino è granata!”
Sereni,ex di Sampdoria e Torino,ha voluto soffermarsi sui suoi tre anni in granata.
«Sirigu é bravo, ha tanta esperienza e può dare una mano. È una garanzia perché è un portiere che sbaglia il meno possibile. Il portiere io lo vedo ancora vecchio stampo, deve essere leader della squadra, e dare garanzie alla difesa.
Al Toro ho vissuto tre stagioni importanti, vissute in simbiosi con i tifosi.
Devo ringraziare il presidente Cairo, perché arrivavo da alcuni anni alla Lazio con diatribe con Lotito che mi hanno portato a essere fuori rosa. Rino Gandini (preparatore dei portieri), che avevo avuto a Piacenza, è stato molto importante. In granata mi sono preso le mie rivincite, vivendo dei momenti indimenticabili. Rimane il legame con la piazza, e ancora oggi sento il calore e l’amore della gente. Torino è esclusivamente granata, il cuore della città tifa per il Toro.
I momenti migliori sono stati quando lo stadio invocava il mio nome e mi voleva in Nazionale. L’ultima partita che ha visto allo stadio mio padre nel 2008 contro la Fiorentina, per me è stato un ricordo bellissimo. Penso di avergli fatto un bel regalo.
Un consiglio al presidente Cairo? Organizzare le partite delle vecchie glorie granata, e invitarmi (ride, ndr). Cairo è cresciuto nel suo ruolo, ad oggi è un presidente consolidato che ha trovato degli equilibri societari.
Domenica tra Samp e Toro sarà una partita aperta, anche se la Samp avrà il vantaggio di giocare in casa. Si tratta di due squadre che lotteranno per l’Europa League, e se la giocheranno fino alla fine.
Il calcio ora mi piace vederlo da esterno, non ho voglia di rientrarci. Mi dedico a tempo pieno a mia figlia e mi godo la vita. Rimane l’amore, tutto quello che ho fatto per realizzare il mio sogno, ma che ad oggi riesco a guardare solo dalla tv. Dai 14 ai 37 ho fatto calcio, ma quando ho staccato la spina l’ho fatto definitivamente».