Le vostre lettere:"Al popolo granata" - IL TORO SIAMO NOI
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Le vostre lettere:”Al popolo granata”

Come fare a spiegare cos’è il Toro? Sarebbe impossibile. Come tutte le cose che hanno a che fare con l’amore, l’irrazionale non puoi spiegarlo a parole. Puoi solo vivere tutte le emozioni che ti capitano le pochissime (quasi zero) positive e le infinite cose negative, sconfitte dolorose, talvolta umilianti.

Io mi sono innamorato del Toro in anni piuttosto difficili eravamo sotto Cimminelli in un lontano ormai 2001. Avevo sette anni. Fu proprio il 3-3 al Derby ad essere la partita che mi legò alla squadra. Certo si soffriva, certo avevamo un futuro incerto. Ma c’era però gente che sentiva la maglia granata addosso. La responsabilità, l’onore. E non importa quanto fossero forti o scarsi. Per il TORO ci mettevano il cuore. Ecco oggi manca questo al Toro, il cuore, ai giocatori, all’ambiente, alla dirigenza. L’ambiente posso perdonarlo dopo anni di grandissime sofferenze, ma non potrò mai perdonare i diciotto anni di gestione di Urbano Cairo. Anni basati sul pressappochismo e sulla sopravvivenza. Qualche emozione fugace come la notte a Bilbao e dopodiché di nuovo anonimato.

È stato un via vai di giocatori e di allenatori. Pochi hanno lasciato il segno sul campo, solo Ventura in panchina ed oggi Ivan Juric che considero un grande condottiero, un uomo tutto d’un pezzo che per la squadra sta dando tutto quello che può. E soffro all’idea che possa lasciarci perché mi sono affezionato a lui e a quell’idea di squadra che faccio mia. Non mollare mai, essere cazzuti su ogni pallone. Ma questo pover’uomo non può fare miracoli. Con una squadra senza identità. Né carne e ne pesce.

Vorrei un pubblico più combattivo anche nel rimostrare civilmente certo, ma non senza determinazione ed orgoglio contro Cairo per dimostrare cosa significa per noi la maglia GRANATA.

Sperando in una rinascita della dignità del popolo granata, abbraccio tutti i tifosi del Toro, non molliamo!

FVCG!

Andrea Di Sciullo (Roma)

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