Report: non solo Juve, mezza Serie A rischia il default
L’inchiesta di Torino sarà oggetto della puntata di questa sera del programma con documenti inediti che rivelano ritardi nei pagamenti degli stipendi.
Nella puntata di questa sera, in onda su Rai 3, Report si occuperà dell’inchiesta plusvalenze della Juventus allargando lo sguardo all’intero sistema calcio. Ne scrive Il Fatto Quotidiano.
Spulciando i bilanci del 2019 emergono gli importi delle plusvalenze per i vari club. Per il Genoa plusvalenze per 79 milioni pari al 51% di tutti i ricavi. Per la Sampdoria la percentuale è del 44%, per la Juve i guadagni da cessioni erano il 25% dei ricavi. La Roma di Pallotta vantava plusvalenze per 132 milioni su 364 milioni di ricavi. Le plusvalenze di Napoli e Atalanta avevano un peso rispettivamente del 27 e 20%.
Negli ultimi 5 anni, i ricavi da plusvalenze nell’intero sistema calcio sono raddoppiati, passando da 381 milioni a 753 milioni, il 20% sui fatturati. Dopare le entrate serviva a fronteggiare l’impennata di cartellini e stipendi dei calciatori.
“Senza maquillage le perdite, che per l’intera azienda calcio sono state di 1,6 miliardi in 4 anni, sarebbero salite molto di più, bruciando i patrimoni con molte società non più in grado di iscriversi al campionato”.
La prova che questo sia il tema chiave è in una lettera inviata dalla Covisoc alla Figc a giugno. Il Fatto ne spiega il contenuto:
“critica le deroghe alle licenze 2021/2022 per l’ammissione ai campionati e allerta sull’esigenza “di selettività nei criteri di ammissione” e di porre attenzione alle misure di favore indotte dalla pandemia come “la sterilizzazione delle perdite, la sospensione degli obblighi di ricapitalizzazione, e la sospensione degli obblighi di pagamento dei debiti fiscali e contributivi”. Il richiamo avverte che le regole per l’iscrizione ai campionati 2021/2022 “possono tradursi in un’eccessiva mitigazione dei requisiti di capitale e liquidità” per cui anche società già chiaramente fragili potrebbero conseguire la licenza con il rischio di default di club a campionato in corso”.
Per Covisoc le regole avrebbero dovuto essere irrigidite, anche se in regime di pandemia. E invece a settembre, la Figc ha rassicurato i club che non avrebbe applicato sanzioni. E questo nonostante le società fossero in grave ritardo sugli obblighi fiscali e sugli stipendi arretrati.
“Un documento riservato di fine agosto 2021 mostra che su 20 club si serie A ben 10 erano in ritardo di 2 mesi nel pagamento degli stipendi; e ben 11 su 20 erano in ritardo di 3 mesi sul versamento delle ritenute Irpef”.