Anche per Rolando Mandragora il Toro deve voltare pagina. “Per raggiungere gli obiettivi non servono quattro o cinque leader, ma 25 – sottolinea il classe 1997 arrivato a gennaio dalla Juventus – e c’è bisogno di gente che abbia voglia di migliorarsi: vogliamo dimostrare e non parlare, lavorando con grande intensità ”. E proprio “intensità ” sembra la parola chiave del metodo Juric: “Mi ha impressionato per la sua cura dei dettagli e per il modo in cui crea entusiasmo – dice del nuovo il tecnico granata – e mi piace molto la sua concezione del lavoro. In ogni esercizio ci chiede grande intensità , speriamo di raggiungere grandi traguardi insieme”. Poi ci sono gli obiettivi, con il Toro che viene da due stagioni disastrose, ai limiti del dramma della retrocessione scampato per due volte: “Innanzitutto dobbiamo fare più punti possibili per portarci in una situazione tranquilla, poi penseremo ad altro – il basso profilo di Mandragora ai microfoni di Torino Channel – e vogliamo toglierci soddisfazioni importanti, per noi e per questa splendida piazza che pretende tanto ma che è anche pronta a sostenere e a dare tanta carica”. E Belotti? “Lo aspettiamo per abbracciarlo, può darci una grande mano”, l’auspicio del centrocampista.

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