Davide Nicola siede sulla panchina del Torino dal 19 gennaio 2021 e ha raccolto 3 punti in in altrettante partite. Meno forse di quanto ci si sarebbe aspettato, ma sufficienti per riportare( al momento) il club granata 1 punticino sopra le sabbie mobili, superando di una lunghezza il Cagliari di Di Francesco.
Le X raccolte in questi primi turi però devono essere esaminate con il bicchiere mezzo pieno: il Toro non ha mai vinto con Nicola, ma non ha neanche mai perso( suona quasi come una tautologia). Il tecnico ex Genoa ha lavorato( e sta lavorando) in primis sulla testa dei suoi ragazzi e i risultati lo stanno dimostrando: la clamorosa rimonta con l’Atalanta è stata la testimonianza più concreta di come il gruppo sia compatto e non ceda dinanzi le difficoltà.
Lo step a cui il Torino deve ambire è la vittoria, il successo per il club del patron Cairo manca addirittura dal 3 gennaio scorso, quando i granata si imposero per 0-3 a Parma. Con Nicola, la sensazione è che il gruppo segua alla lettera i dictat del suo allenatore, ma ancora non sia riuscito a dare il massimo. Le rimonte con Benevento, Fiorentina e Atalanta sono la prova che si è davanti ad una squadra volenterosa, che lotta e non si piega davanti l’avversario, ma che non potrà compiere una stagione di sola rincorsa.
Nelle difficoltà il Toro si è esaltato, adesso toccherà tornare a vincere e a giocare partite “normali”, nelle quali servirà chiudere la pratica nella prima ora di gioco. Lo spettro della retrocessione resta ancora minaccioso, la pareggite non sarà più ammissibile nonostante il grande cuore che hanno Nicola e i suoi uomini. La tecnica c’è, manca la concretezza e il cinismo per chiudere prima gli incontri, sebbene a questo Toro piaccia regalare emozioni forti negli ultimissimi minuti come hanno dimostrato le ultime uscite.