Recuperi partite,Malagò:"No alle porte chiuse,ecco il perché" - IL TORO SIAMO NOI
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Recuperi partite,Malagò:”No alle porte chiuse,ecco il perché”

Giovanni Malago’

Quando verranno recuperate le quattro gare del 25esimo turno di Serie A? Ci saranno altri rinvii? Si giocherà a porte chiuse? Tante domande, zero risposte. Se al Sud Italia e in vari punti del Nord si continua a giocare, il caso più particolare riguarda l’ Inter, che non ha la minima idea di quando potrà recuperare la sfida contro la Sampdoria.

Un calendario molto fitto quello dell’Inter, tra Europa League, Serie A e Coppa Italia. Per ora, considerando il ritirono dei sedicesimi di Europa League e delle semifinali di Coppa Italia, difficile dare una data, fino a quando non si capirà la situazione relativa al coronavirus e il proseguo dei nerazzurri o meno.

Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha evidenziato di aver parlato a lungo con Marotta, senza però avere risposte precise:

“Fino alle 2.30 di notte, oggettivamente si naviga a vista perché non si sa quanto avranno avanti nelle coppe, ma il rischio è che l’Inter non abbia un mercoledì o giovedì libero fino a maggio se dovesse andare avanti nelle due competizioni, fino all’eventuale finale di Coppa Italia, che è stata anticipata per Euro2020”.

Impossibile dare una data per Inter-Sampdoria e grossa indecisione anche riguardo Inter-Ludogorets, gara prevista giovedì:

“Ci dobbiamo aggiornare, oggi una risposta non è possibile da trovare e non è serio nemmeno trovarla”.

Il CONI aveva comunque valutato l’idea di giocare a porte chiuse a San Siro e nelle altre parti d’Italia:

“Sì. Era una delle ipotesi sul tavolo ma sarebbe stato profondamente sbagliato e inelegante. Mi sento da dire che non saremmo stati corretti se avessimo preso decisioni anticipando le mosse. Ora qui si parla di calcio ma non è l’unico sport coinvolto. Comunque il discorso delle porte chiuse è stato preso in considerazione”.

Allora perchè niente porte chiuse? Due problematiche:

“La prima è che oggettivamente, a cominciare dalla partita dell’Inter, con 70mila biglietti venduti, la società si doveva fare carico di tutto l’aspetto economico. Seconda questione: se decidi di fare la partita a porte chiuse con gente che ha già fatto il biglietto o che è già in piazza o se ci sono in giro gruppi di tifosi più vicini alle Curve, che decidono di andare verso lo stadio, c’è un problema di ordine pubblico”.


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