Stadio Filadelfia: mancano i soldi per il completamento ma si pensa ad un terzo campo - IL TORO SIAMO NOI
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Stadio Filadelfia: mancano i soldi per il completamento ma si pensa ad un terzo campo - IL TORO SIAMO NOI

Stadio Filadelfia: mancano i soldi per il completamento ma si pensa ad un terzo campo


La Fondazione Filadelfia ha i bilanci in salute, ma occorrono risorse per i lavori, soprattutto per il Museo del Torino. E’ quanto emerso dall’audizione in Comune dei vertici della Fondazione insediatisi un anno e mezzo fa.

«Da anni il bilancio è in pareggio, se non in attivo», ha sottolineato il presidente Luca Asvisio, ricordando che al momento la disponibilità è di 1,5 milioni e che l’affitto pagato dal Torino ammonta a 205.000 euro l’anno, soldi in gran parte destinati a coprire le imposte.

Fra i lavori necessari per completare il Filadelfia, quelli per l’area ristorazione e foresteria (tra i 600 e i 700 mila euro), la conservazione dei manufatti delle curve storiche (500 mila euro) e per il museo. Opere per le quali servirebbero 6 milioni, ricorda Asvisio evidenziando la necessità «di nuove contribuzioni».

In Commissione il presidente della Circoscrizione 8 di Torino, Davide Ricca, ha annunciato che il 4 maggio, giorno del 71/o anniversario della tragedia di Superga, i giardini di piazza Galimberti saranno intitolati al capitano del Grande Torino, Valentino Mazzola.

La Fondazione, nei vent’anni di concessione della struttura, dovrebbe incassare dal Torino Fc un canone d’affitto totale di 4 milioni. Risorse che dovrebbero servire ad andare avanti con il progetto, in particolare il museo. Della parte rimanente dovrebbe occuparsi il club. Nei mesi scorsi la società ha aperto un canale con il Credito sportivo, per ottenere un finanziamento, ma anche qui si è tutto arenato. Il Torino avrebbe voluto che fosse la Fondazione a farsi carico della gara d’appalto e dell’assegnazione dei lavori. Un compito che la Fondazione, legittimamente, non ha ritenuto di sua competenza.

Così è maturato lo stallo. E così rischia di infrangersi il sogno dei tifosi: un museo che racchiuda la storia del Toro, 1.800 metri quadrati di emozione granata. L’incontro di martedì scorso tra consiglieri regionali e rappresentanti del Museo granata, che dopo lo sfratto dalla Basilica di Superga ha trovato rifugio nelle belle, ma piccole stanze di Villa Claretta-Assandri a Grugliasco, riguarda proprio il modo per finanziare la costruzione della nuova casa che dovrà custodire la storia del Toro. Servono poco meno di 5 milioni, il progetto realizzato dall’architetto Marco Bo è finito da tempo e pronto a partire. È “cantierabile”: trovate le risorse, basterà portarlo in Comune per ottenere le autorizzazioni.

Sulla carta, sarà un museo avveniristico: 1.200 metri quadrati di esposizione (video, coppe, cimeli), 600 di “area expert” dove poter consultare gli archivi. E si potrà sentire il profumo dell’erba, toccarla, respirare l’aria degli spogliatoi, intrattenere i bambini nel baby parking.

Insomma, un museo che possa garantirsi indipendenza economica: cultura, souvenir e ristorazione. Il tutto da realizzarsi in venti mesi di lavori. A patto di trovare i soldi.

Perciò per ora niente museo,l’area di via Giordano Bruno è stata richiesta dal Torino FC in comodato gratuito; lo stesso club ne garantirebbe la manutenzione realizzando un terreno di allenamento con relativa recinzione. La stessa area tornerebbe nella disponibilità della Fondazione con un preavviso di tre mesi in caso di costruzione del Museo. Sul finire della riunione il presidente della Circoscrizione 8, Davide Ricca, ha annunciato, per il 4 maggio, i giardini di piazza Galimberti, a pochi passi dal “Fila”, saranno intitolati al capitano del Grande Torino, Valentino Mazzola.