Che Francesco Acerbi sia un giocatore speciale sotto questo punto di vista, non è certo un mistero. Il difensore della Lazio in passato ha dovuto sconfiggere la sua battaglia contro un tumore, questo lo ha reso una persona ancora più forte ed estremamente sensibile verso certe tematiche.
Non sorprende dunque che ieri fosse in prima fila durante la visita degli azzurri all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Quello che è accaduto al termine della visita (almeno quella ufficiale) vale la pena di essere raccontato.
La spedizione italiana in visita era andata oltre con i tempi, così, rivolgendosi ad Acerbi, i delegati dell’organizzazone gli hanno chiesto di sbrigarsi: “Dobbiamo andare, è tardi. Sono già tutti sulle navette”.
Come riportato su Twitter da Alessandro Iapino, responsabile Ufficio Stampa e Coordinamento Editoriale presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, questa è stata la replica del difensore della Lazio:
“Non mi importa, possono anche andare. Io prendo il taxi. Finché non finisco il giro non me ne vado.”
Così come Acerbi, anche i suoi colleghi della Roma Cristante e Zaniolo si sono soffermati più degli altri a salutare i bambini. Oltretutto, una volta terminato il tour, il centrale biancoceleste ha anche esaudito il desiderio di alcuni tifosi che lo avevano atteso fuori dalla struttura ospedaliera per dei selfie e autografi.
Il calcio è di chi lo ama… ♥️ pic.twitter.com/fst4noifPH
— Gianluca Abate (@Aba_Tweet) October 12, 2019
Applausi per tutti @Vivo_Azzurro @bambinogesu pic.twitter.com/kMRLQzXaef
— Alessandro Iapino (@aleiapino) October 12, 2019