L'anno prossimo sarà come l'anno prima - IL TORO SIAMO NOI
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L’anno prossimo sarà come l’anno prima


Riportiamo il pensiero di un tifoso.

Il leitmotiv dei post odierni pare essere “meno male che siamo alla fine, non vedo l’ora che inizi il prossimo campionato”. Senza voler portare male, farei sommessamente notare che non c’è alcuna garanzia che il prossimo campionato sarà meglio di questo, di quello passato, o di quelli che l’hanno preceduto. Vediamo perchè:
La difesa (eccezion fatta per San Salvatore Sirigu, sia sempre lode) è un muro centenario da rifondare: gli unici due giovani sono scomparsi dai radar, o perchè sempre infortunati (Lyanco) o perchè mai utilizzati (Bonifazi), e, nel caso, fuori ruolo; rimarrebbe Nkoulou, uno dei pochi nuovi non deludenti, ma anche uno dei pochi che potrebbe permettere di realizzare una plusvalenza, quindi probabile non rivederlo a luglio in ritiro.
A centrocampo si salvano Baselli e Obi, ma il primo traccheggia e non esplode mai, il secondo gioca così poche partite che fai in tempo a dimenticartelo, tra una volta e l’altra; Acquah è quello che è, Valdifiori è un ex giocatore, Rincon per quello che si è visto è un bel bidone, ed è difficile che a trent’anni tiri fuori qualcosa che ancora non abbiamo visto.
In avanti il migliore che abbiamo (Lijaic) gioca in un ruolo che Mazzarri non prevede nel suo schema, il Gallo è un’incognita (per mille motivi, non solo per il brutto momento che sta attraversando), Falque non è una seconda punta ed Edera è promettente ma per nulla una certezza. Ci sarebbe anche Niang, ma non so se sia peggio dal punto di vista calcistico (per quello che non fa in campo) o finanziario (per quello che costerà il riscatto, obbligatorio ca va sans dire…).
A gestire questa allegra situazione, ancora una volta il buon Petrachi, talvolta buon generatore di plusvalenze ma mai, a memoria d’uomo, capace di creare una squadra più o meno completa: irrinunciabile, in quanto poco brillante ma graniticamente yes-man (e, checchè se ne dica, i datori di lavoro adorano gli yes-man)…
Dovrebbe, con la sua indiscutibile abilità, liberarsi dei bidoni che l’estate scorsa ha comprato (oltretutto gravati da un aumento di ingaggio) e portare a casa nuovi fulgidi talenti adatti al gioco di Mazzarri: valutate voi le probabilità di successo…
Einstein sosteneva che fare le stesse azioni aspettandosi risultati diversi è la forma più perversa di follia: qui, per cambiare i risultati servirebbero robusti investimenti e un cambio di prospettiva, soprattutto a livello dirigenziale: personalmente non mi sembrano probabili nè gli uni nè l’altra…
ne consegue che, con ogni probabilità, tra un anno di questi tempi saremo ancora qui, ad aspettare che il campionato finisca il più presto possibile per poterne iniziare un altro (probabilmente con le medesime prospettive…)

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