
Lettera inviata al Presidente del Torino Fc questa mattina.Considerazioni personali condivise da alcuni amici che ringrazio.Un sentito ringraziamento a chi mi ha dato una mano nella stesura della stessa.Avrei sicuramente potuto pubblicarla prima visto che era già praticamente pronta da una decina di giorni ma ho preferito attendere la fine della partita contro la Sampdoria. Sono pensieri che avevo dentro da tempo e che,a mio giudizio, andavano condivisi.
A DIFESA DI UNA FEDE
Egregio Urbano Cairo, sono qui a scriverLe per farle presente la profonda delusione che da tempo serpeggia in me e in molti altri tifosi granata.
Capisco benissimo le mille difficoltà che può incontrare chi gestisce una società sportiva, ma noi tifosi, in fondo, chiediamo solo il rispetto della storia e di poter assistere a partite che ci diano delle soddisfazioni e ci possano portare a disputare competizioni europee, eventi che in questi quindici anni si sono manifestati in pochissime occasioni e, per quanto riguarda l’Europa, solo grazie alle disavventure di altre squadre (Parma e Milan), non legate ai risultati sportivi ottenuti. Il tifoso granata vuole vedere prima di tutto impegno in campo e autentica passione in chi gestisce il tutto.Essendo un presidente di club, ho ben presente la situazione che ci riguarda e in dieci anni (siamo nati nel 2010) non ho visto mai un particolare interesse nei confronti dei club. Anche per questo motivo abbiamo deciso di non godere più dello status di “club affiliato”(disdetta inviata il 26/12/19). Ricordo con molto rammarico i giorni che precedettero il raduno dei club granata tenutosi a Chieri nel 2015, dove se non Le avessi inoltrato personalmente un messaggio su whatsapp, molto probabilmente non ci sarebbe nemmeno stata una rappresentanza ufficiale della società. Dopo parecchie email inviate per informarvi dell’evento, mi era stato risposto che eravate all’oscuro di tutto: credo che questa sia la dimostrazione della poca considerazione di cui godono i club, oppure della scarsa comunicazione tra i vari uffici all’interno della vostra organizzazione. Non era una cena fra quattro gatti, ma un raduno dove parteciparono una settantina di club provenienti da tutta Italia e dal mondo. Credo basterebbe poco per accontentare noi tifosi e noto sempre più che la passione per i colori granata va scemando in tanti di noi. Allora mi permetto di suggerirLe alcuni consigli.
Punto primo: concludere i lavori del Filadelfia contribuendo di persona con la somma promessa a suo tempo a Don Aldo. Sempre riguardo al Filadelfia, dare la possibilità di assistere almeno un paio di giorni alla settimana all’allenamento a porte aperte. Iniziare al più presto la costruzione del centro sportivo “Robaldo”.
Punto secondo: meno proclami e più fatti concreti, che sono quelli che interessano noi tifosi. Sarebbe meglio evitare di illudere le persone a ogni inizio di stagione.
Punto terzo: seguire maggiormente i club di tifosi che, come ho scritto in precedenza, sono alla base di tutto. Ricordo ad esempio con piacere quando le precedenti proprietà donavano foto della squadra e dei singoli giocatori ai vari club (materiale che veniva poi distribuito ai soci e usato ad esempio nelle cene dove venivano autografate dai giocatori, oppure quando si andava ad assistere agli allenamenti). Per mia fortuna sono stato ancora uno di quelli che ha potuto assistere agli allenamenti a porte aperte. Ps: questo punto lo tratto pur non facendo più parte di un club affiliato e quindi sapendo benissimo che non ne trarremmo vantaggi. Ho sempre cercato di dare la precedenza agli altri perché il Toro appartiene a tutti e non solo a un club singolo o a una singola persona.
Punto quarto: far ritornare gli striscioni dei club nel secondo anello distinti e tribuna, perché lo stadio non si rende più granata inserendo dei cartelloni pubblicitari al posto degli striscioni (questa è stata la giustificazione che mi è stata data dopo aver saputo della cosa, non direttamente dalla società come dovrebbe essere, ma da altre fonti). Piuttosto, ad esempio, bisognerebbe cambiare colore ai seggiolini all’interno dello stadio, come hanno fatto tantissime altre società a partire anche dalle serie minori.
Punto quinto: pubblicare una rivista come a suo tempo era “Alè Toro”, che sicuramente farebbe piacere ai tifosi.
Punto sesto: seguire maggiormente i club sparsi in tutta Italia, perché sono i primi a cui bisogna dare una mano. Non è sicuramente facile tifare Toro fuori dai confini regionali.
Punto settimo: coinvolgere maggiormente gli ex calciatori granata e di conseguenza la loro associazione nella società Torino Fc, perché dall’alto della loro esperienza sarebbero di grande aiuto e potrebbero dare preziosi consigli e insegnamenti.
Concludendo questa mia disamina, spero di aver contribuito a farLe capire che noi tifosi abbiamo bisogno di una società che ci possa dare delle soddisfazioni. Perdere la voglia di seguire la squadra del cuore credo sia la cosa più brutta che possa succedere a un tifoso, peggio ancora di una sconfitta umiliante su un terreno di gioco.
La saluto ricordandole che tutti noi ci auguriamo un futuro più roseo.
In fede
Bertola Paolo
La lettera, prima dell’invio, è stata letta ed approvata dai nominativi che compaiono in calce.
Tc Chieri Roberto Rosato
Domus Granata Roma
Atomi Granata Centallo
Tc Como Emiliano Mondonico
Tc Candelo
Brikkoni Group