Mirko Ferretti,storico vice di Gigi Radice,è stato anche giocatore granata negli anni ’60. Alla presentazione del libro dedicato a Gigi Radice ha sottsottolineato un fatto che si sta vivendo in questi ultimi anni, la mancanza di calore da parte della società .
“Ci sarebbe bisogno di un Toro meno freddo. Manca calore in questo Torino. Ai miei tempi la società aveva un’anima caldissima e ricca di sentimenti e tradizioni, che sono i valori tipici del mondo granata. Si scendeva in campo solo per il bene della squadra, per questo motivo i giocatori davano l’anima in partita”.
Il fulcro dell’anima granata di quell’epoca aveva un nome solo, Orfeo Pianelli, come ha rimarcato lo stesso Ferretti: “Tutto ruotava attorno al presidente Pianelli, che era molto tifoso e visceralmente innamorato del Toro. Grazie a lui e ai tanti dirigenti che giravano attorno alla squadra granata c’era molto calore, identità , anima, sentimenti. La sua importanza era anche data dall’importante Circolo dei Soci, che pullulava di gente, molte delle quali lavoravano al Filadelfia.
Questo era la società granata ai nostri tempi e non sto parlando solamente dello scudetto del 1976. Il Fila era il cuore pulsante di tutto ciò, un impianto aperto alla gente, che spronava ed aiutava a diventare un gruppo, una famiglia. Così si superavano anche più facilmente i momenti di crisi. “.