Riecco il Gallo: ci porterà in Europa perché saprà migliorarsi
Torna Massimo Gramellini con Granata da Legare sulle pagine del Corriere di Torino.
Vi racconto un aneddoto. Il giorno dell’inaugurazione del nuovo Fila stavo chiacchierando sul prato con Pupi, poco oltre il cerchio di centrocampo. A un certo punto gli è rotolato davanti un pallone. Lui, senza smettere di parlare, ha armato un mocassino e ha colpito di prima intenzione. Il pallone si è messo in viaggio e due secondi dopo era in fondo alla rete. A 67 anni. Eppure, a 20, i gol li sbagliava anche lui. Mio padre diceva che avrebbero dovuto rifargli la convergenza ai piedi. Fu Giagnoni a pensarci, sbattendolo per tre mesi a palleggiare contro il muro del Fila. L’anno dopo Pupi vinse la classifica cannonieri e Brera lo ribattezzò Puliciclone. Non dico che anche Belotti vada messo al muro. Ma per fare il salto di qualità che tutti si attendono, non può affidarsi solo alle doti atletiche e morali di cui, grazie a Dio, è fornitissimo. Deve migliorare tecnicamente. Ha la tenacia per farlo, oltre al nostro appoggio incondizionato. Il confine dell’Europa si trova a 60 punti. Ce ne mancano 27 e per arrivarci servono due cose: un bomber di nome Gallo e degli arbitri CTR. Chiunque Tranne Rocchi.