La Stampa: ora una nuova vita per lo Stadio Grande Torino.La situazione

La Stampa: ora una nuova vita per lo Stadio Grande Torino.La situazione

Non verrà rinnovata l’ipoteca sullo Stadio Olimpico Grande Torino, che era in scadenza il prossimo 2 luglio. A comunicarlo è stata l’Agenzia delle Entrate Uniriscossioni. Una novità che apre scenari inediti per l’impianto sportivo dove il Torino Calcio gioca le sue partite casalinghe: cancellato il fardello dei debiti (che erano circa 30 milioni, risalenti ancora al fallimento della gestione Cimminelli), per la Città sarà più facile individuare possibili acquirenti per vendere la struttura nel quartiere di Santa Rita. La risposta dell’Agenzia delle Entrate fa seguito all’istanza formale con cui, nei mesi scorsi, il sindaco Stefano Lo Russo aveva chiesto di non rinnovare l’iscrizione ipotecaria ventennale che gravava sul bene, al momento di proprietà del Comune.

«Siamo davvero molto contenti che l’Agenzia delle Entrate abbia accolto la nostra istanza. Questa decisione ci consentirà di poter ragionare su nuovi scenari di utilizzo e valorizzazione dello Stadio, che verranno esplorati nei prossimi mesi – ha commentato Lo Russo – L’interesse dell’amministrazione era quello del superamento di questa ipoteca, che bloccava di fatto ogni ipotesi di investimento sul lungo periodo. Lo Stadio Olimpico Grande Torino è il cuore di un più ampio progetto per una città dello sport e questa notizia rappresenta un ulteriore passo avanti verso questo traguardo». E ha aggiunto: «È un grande risultato. Ora si aprono scenari diversi su cui lavoreremo nei prossimi mesi per dare al nostro stadio un futuro e un consolidamento nei prossimi anni». Il futuro? «Valuteremo diverse opzioni. Con le ipoteche l’unica era la concessione. Oggi con l’accoglimento della nostra istanza si possono aprire scenari diversi: da una alienazione di un diritto di superficie al partenariato pubblico privato».

Il nodo della ristrutturazione

Una posizione analoga a quella espressa dall’assessore comunale allo Sport, Domenico Carretta: «È davvero una bella notizia che permetterà di allargare il campo dei ragionamenti sul futuro dello Stadio rispetto alla sola concessione di lungo periodo, aprendo a nuove prospettive finora impossibili. Ringrazio gli uffici comunali del lavoro di questi mesi».

Pochi mesi fa, il Comune aveva deciso di prorogare di ulteriori 18 mesi la concessione dello Stadio alla società guidata dal presidente Cairo, concessione che altrimenti sarebbe scaduta nel prossimo mese di giugno. Una proroga decisa proprio in attesa di conoscere la decisione dell’Agenzia delle Entrate. Nel corso del tempo si erano rincorse diverse voci, fra cui un presunto interesse da parte di Red Bull ad acquisire l’impianto. Voci che però non avevano trovato conferme. Rimane però aperta la questione delle opere di manutenzione di cui ha bisogno il Grande Torino, impianto datato e che avrebbe bisogno di un piano di ammodernamento.

Da settembre 2006, l’Olimpico è la casa del Torino Football Club. E ora, per la prima volta, il presidente Urbano Cairo potrà davvero valutare l’acquisto dell’impianto,anche se fino ad ora il presidente granata e’ sempre apparso riluttante ad investire seriamente nelle strutture del club. Fino a ieri, l’ipoteca rendeva qualsiasi trattativa impossibile. Oggi non più. Anzi, il presidente granata — che in passato aveva dichiarato interesse a comprare “alle stesse condizioni della Juventus per il Delle Alpi” — si trova di fronte a un bivio. Continuare con un affitto (attualmente pari a 500 mila euro annui), entrare in partnership col Comune, oppure comprare.

Secondo indiscrezioni, Cairo e Lo Russo si sarebbero già incontrati in autunno in una trattoria ad Asti, per un pranzo informale che ha poi portato alla proroga del contratto d’affitto fino al 31 dicembre 2026. Ma adesso la situazione è cambiata. Le pressioni sulla proprietà sono aumentate. Anche perché la piazza granata è in fermento: dopo la marcia del 4 maggio, anniversario della tragedia di Superga, una nuova protesta è attesa per l’ultima giornata di campionato contro la Roma, sempre all’Olimpico. I tifosi contestano, ma sperano. Sperano che il Toro abbia finalmente una casa tutta sua, degna del nome che porta.

La partita è aperta. E non si gioca solo nei corridoi del Comune o nelle stanze di Cairo, ma anche tra i cittadini. Perché il futuro dello stadio è una leva strategica per Torino: un’occasione per ripensare l’urbanistica, attrarre investimenti, ridare vita a un pezzo di città che ha vissuto troppo tempo nel limbo. Lo stadio potrebbe diventare davvero il cuore della futura città dello sport, come promesso in campagna elettorale.

Oggi il campo è finalmente libero. E, dopo anni di immobilismo, la palla passa a chi avrà il coraggio di giocarla davvero.

fonte: La Stampa

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