Vanja Milinkovic-Savic è stato intervistato da Torino Channel, ecco le sue parole.
“Arrivata la chiamata del Toro, ho fatto tantissime domande a Sergej. Mi ha detto che si vive bene e che il livello del calcio è altissimo, ho scelto di venire qui. Amo Torino, è bella e tranquilla: è ciò che serve ad un calciatore. Competizione tra fratelli? E’ bello vedere quanto siamo uniti, ma è normale. Io darei di tutto per vincere tutte le partite contro di lui. Siamo cresciuti insieme, ogni giorno vivevamo la competizione. Giocavamo dappertutto, nostra mamma odiava quando giocavamo in casa. Abbiamo giocato insieme al Vojvodina, ora siamo abituati a giocare insieme in Nazionale perché è da tanto che lo facciamo”.
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“Sono stato vicino al basket. Sono bravo in tutti gli sport, avevo tante opzioni (ride, ndr). Alla fine ho scelto il calcio. Sono un po’ pigro e non mi piace correre, a 12 anni sono diventato portiere. All’inizio ero attaccante, ero fortissimo: giuro. Avessi continuato in attacco sarei il nuovo Ibra, che è il mio idolo. Nel calcio è diventato normale che un portiere sia bravo con i piedi, anche in futuro lo cercheranno. Darei di tutto per giocare una partita fuori, non sempre attaccato alla porta”.
“Non avessi fatto il calciatore, sarei stato un avvocato: mi piace come lavoro. Nello spogliatoio, il divertimento è la cosa numero uno. Dopo le partite ci prendiamo in giro guardando le clip, se una gara non va bene rimango incazzato per 2-3 e poi mi concentro subito su quella dopo. In campo bisogna essere concentrato, ma anche divertirti in quello che fai: con Juric ci alleniamo tanto e duramente. Dobbiamo esserci l’uno per l’altro, ti aiuta ad andare avanti in campo e fuori”.