Commisso contro Cairo e i suoi giornali:”Ditemi cosa ha fatto quel genio del presidente del Torino?”
Durissimo l’attacco nei confronti di Cairo e dei suoi giornali, Commisso ha risposto così ad una domanda del Corriere Fiorentino: “Io non rispondo al Corriere Fiorentino. Il Corriere Fiorentino se vuole che parli della Fiorentina, sia loro che la Gazzetta hanno sbagliato perché sono controllati da Cairo”.
“Fino a che non riceverò delle scuse scritte e diranno la verità sull’incontro con Sarri, se c’è stato o non c’è stato, non parlerò con questo giornale. Hanno detto bugie e i giornalisti fiorentini quando sono state dette delle bugie, devono intervenire. Questa è la cosa giusta da fare. Se io dico una bugia, intervenite su di me, se lo dicono i giornalisti, intervenite su di lui. De Ponti, il direttore del Corriere Fiorentino, non ha verificato se Barone fosse a incontrare Sarri. Non ha avuto il coraggio di dire che Barone aveva detto la verità. Come è possibile lavorare per un giornale che dice bugie. Può darsi che Poesio (altro giornalista, ndr) abbia avuto una informazione sbagliata, ma il giorno dopo va corretto. Io credo che il comando di questa operazione è arrivata da un’altra parte, da qualcuno che vuole male alla Fiorentina. Vi ricordate i cartellini rossi? Ci sono persone che non potranno venire al Centro Sportivo e che non hanno il permesso di fare quello che vogliono fare tramite la nostra proprietà. Io ho il diritto di proprietà e di fare ciò che voglio in casa mia”.
Non solo, perché paragonando la gestione della Fiorentina a quella degli altri club di Serie A, Commisso ha speso il nome di Urbano Cairo anche in relazione al Torino: “Ditemi che ha fatto anche il Torino, che c’è quel genio che capisce di calcio, il proprietario della Gazzetta”.
Non è mancata ovviamente la replica del Corriere stesso, con questa nota.
“Il comitato di redazione del Corriere Fiorentino respinge sdegnato le accuse di fare il proprio lavoro perché “controllati” dal nostro proprietario, Urbano Cairo, che è anche proprietario della “Gazzetta dello sport”, del Corriere e presidente del Torino. Questo giornale, come i colleghi del Corriere e della Gazzetta, ha stampato nel proprio dna una legge: l’unico nostro proprietario sono i lettori. A loro rispondiamo. I precedenti proprietari prima e il presidente Cairo, unico imprenditore o quasi nell’editoria “puro” d’Italia, sono venuti pochissime volte nella nostra redazione, a salutarci. Il “padrone in redazione” non l’abbiamo mai avuto. Altri gestiscono la comunicazione in proprio, perché incapaci di avere rapporti corretti con i mezzi di informazione. Stupisce, per un imprenditore che ha lavorato tanti anni negli Usa. Non si stupisca invece Commisso: le aggressioni non ci intimidiscono, continueremo a fare il nostro lavoro in onestà, trasparenza, correttezza. Solidarietà al direttore Roberto De Ponti ed al collega Ernesto Poesio e agli altri, della nostra redazione e delle altre, offesi in questi mesi. E visto che in italiano pare ci siano problemi di comprensione, glielo ripetiamo in inglese: “That’s the press, baby, the press. And there is nothing you can do. Nothing”.