Rincon: “Juventus? Una maglia come un’altra. Non so se Belotti resta”
Tomas Rincon a 360 gradi. Il centrocampista del Torino, in vista del derby di domani contro la Juventus, ha concesso una lunga intervista a “Tuttosport”. Ripercorriamo insieme i passaggi principali.
“La gente mi guardava un po’ da lontano. Come se fossi sospetto. Sapevo benissimo che sarebbe stato così. Ma sapevo anche che avrei potuto seguire un percorso importante, qui. E che avrei dovuto guadagnare la fiducia dei tifosi con il lavoro, la serietà, l’impegno, il rendimento. Dopo alcuni mesi iniziai a percepire l’affetto della gente. E mi fece molto piacere. D’altra parte quando io scelgo una squadra, poi do l’anima. Cerco di rappresentare nel mio modo di giocare ciò che è la storia di una società. E ciò che i tifosi vogliono vedere. Percepii subito un qualcosa di particolare. Conosco bene la storia del Toro. La gloria e la tragedia”.
Sul derby
“Una sola vittoria in 23 derby? In piccolo, potremmo passare anche noi alla storia del Torino. Ci credo pienamente. Ne abbiamo la possibilità. Non possiamo cambiare il passato, ma il futuro possiamo cercare di indirizzarlo. E il futuro è questo derby. Abbiamo bisogno di fare punti, lo sappiamo, così come sappiamo che cosa significhi il derby per noi e per i tifosi. E’ una sfida stimolante, ma che va affrontata con serenità. Bisogna giocare con la testa”.
Sulla Juventus
“Cosa significa per me la loro maglia? Mi stimola soltanto perché è il prossimo avversario del Torino. Non è particolarmente speciale per me. E’ una maglia come un’altra. E’ la maglia di un avversario. Ogni settimana cambiano i colori davanti a me”.
Anche Zaza ha un passato nella Juventus, sul fatto che il numero 11 granata non sia riuscito a conquistare i tifosi, Rincon ha detto: “Può ancora farcela con altri gol e altre gioie per tutti. Fin dal derby. Non è sempre riuscito a esprimersi al meglio e lui stesso lo sa”. El general ha parlato anche di Sirigu sul quale ha detto: ”Non si discutono le sue qualità. È un ottimo portiere a livello internazionale. Ci aveva abituati troppo bene, forse. Arriva da due anni incredibili. È normale che un giocatore possa avere alti e bassi. Speriamo che torni a fare miracoli. Anzi speriamo che non ce ne sia bisogno” .
Sul futuro
“Se mi auguro di rinnovare e chiudere la carriera al Toro? Rispondo sinceramente. Qua sto bene e mi ha fatto piacere guadagnarmi l’affetto dei tifosi, ma ora non voglio parlare di futuro. Il presente è molto più importante: e dobbiamo fare punti. Io qui sto bene. Se posso dare una mano e la gente è contenta, a me fa piacere restare. Ora spero che quest’anno finisca nel migliore dei modi. Penso solo al presente”.
Su Belotti
“Non so se Belotti resterà, ce lo auguriamo, ma è una cosa che non riguarda me. Di sicuro lo vedo molto bene. Concentrato. Ci auguriamo che resti, è anche il capitano. Un trascinatore: basta vedere come rincorre gli avversari. Ci ha regalato tante gioie con i suoi gol. E’ importante per noi. Spero che possa stare qui a lungo. Ma, ripeto, non tocca a me parlarne”.
“Siamo una bella squadra, ma i punti vanno guadagnati sul campo. Per motivi vari non abbiamo espresso il meglio. Ci siamo messi in questa situazione e dobbiamo tirarci fuori“.