Così gli ultrà tenevano sotto scacco la società - IL TORO SIAMO NOI
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Così gli ultrà tenevano sotto scacco la società


Dalle pagine del Fatto Quotidiano e del Corriere della Sera emergono dei retroscena sulla lotta tra la curva Scirea e la società bianconera per gli ingressi gratuiti e le riserve di biglietti, rivelata dall’inchiesta “Last Banner” che ha portato all’arresto di 12 capi: “Non scherzate, siete quotati in borsa”.

La vasta operazione nei confronti delle frange ultrà della Juventus, condotta dalla Polizia di Torino e coordinata dal Gruppo criminalità organizzata della Procura, si arricchisce di nuovi particolari. Viene, infatti, svelata la strategia studiata per tenere sotto scacco i dirigenti bianconeri: cori razzisti, l’assenza alla presentazione di CR7, le multe.

Come spiega il Fatto Quotidiano, tutto parte il 17 aprile 2018, quando il questore Francesco Messina chiede alla società di interrompere la cessione di biglietti gratuiti. A giugno Alberto Pairetto, supporter liaison officier del club di Andrea Agnelli, ha un compito delicato: spiegare ai capi ultrà della Curva Scirea che i privilegi, cioè gli ingressi per gli “striscionisti” e le riserve di biglietti, sono finiti.

” Allora, non scherzate troppo se siete quotati in borsa”

Questa è la replica di Salvatore Cava, uomo di fiducia di Dino Mocciola, capo dei Drughi. In estate gli ultrà disertano la presentazione di Cristiano Ronaldo in aperta polemica e poi contestano Leonardo Bonucci, tornato a indossare la maglia bianconera dopo una stagione al Milan. Ma è tutta una scusa.

La finta contestazione a Bonucci

“Lui si trova in mezzo, è un tramite che paga anche la situazione del momento”, spiega Fabio Trinchero dei Vikings in una telefonata. Anche Bonucci ne è al corrente, tant’è che il 25 agosto ne parla a un commentatore tv. “Il reale motivo della contestazione – sintetizza il gip Rossella Croce nell’ordinanza – non era una rimostranza per l’infedeltà di cui aveva dato prova Bonucci ma, ancora una volta, la mancata concessione di biglietti gratuiti e il taglio delle agevolazioni all’ambiente ultrà.

Agnelli minacciato

A luglio a Torino appaiono striscioni come “Juventus FC peggio di una ong”. Tutto studiato. Durante il campionato, i cori contro il Napoli e i napoletani, o ancora i cori razzisti contro il difensore Kalidou Koulibaly nel corso di Juventus-Napoli del 29 settembre 2018, sono un chiaro segnale. Non mancano neppure le minacce al presidente Andrea Agnelli, riportate dal Corriere della Sera:

” Puoi dirglielo che ci ricordiamo tutto di quando lui, D’Angelo e Marotta hanno incontrato la famiglia Dominello a Napoli. Saremo noi a chiamare Report così vi rompiamo il culo”

Agnelli ha affermato di essere “perfettamente a conoscenza che durante le partite ci siano comportamenti violenti o minacciosi da parte degli ultrà nei confronti degli altri tifosi della curva, come farli spostare o cambiare posto. Come presidente io sono fermamente intenzionato a fermare questo tipo di condotte. Da un punto di vista del tifo questi soggetti hanno la capacità di condizionare l’intera curva imponendosi sugli altri tifosi. Questo perché se gli altri tifosi non si adeguano vengono minacciati e picchiati dagli ultrà”.

La Curva contro Cristiano Ronaldo

Anche i bambini venivano allontanati se il posto allo stadio spettava a un capo ultrà o ai colonnelli della tifoseria. Per controllare una parte dello stadio si muovevano per certi aspetti come un gruppo mafioso, anche se per la Procura di Torino non ci sono elementi sufficienti per contestare anche il reato di associazione di stampo mafioso. Sempre sul quotidiano milanese, viene ricordato un altro episodio del settembre 2018, quando Cristiano Ronaldo calciò il pallone verso la tribuna e non in Curva dopo il fischio finale di una partita, provocando l’ira dei capi della tifoseria:

” Oh, ma quello non sa come funzionano le cose?”

Al momento, l’inchiesta Digos di Torino-ultrà ha portato all’arresto di dodici capi con accuse di estorsioni, associazione a delinquere e violenze dopo la denuncia della società bianconera, ricattata in più occasioni per avere a disposizione vantaggi relativi ai biglietti da immettere poi sul mercato del bagarinaggio. Siamo solo all’inizio, dato che sono state intercettate circa 225.000 telefonate.


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