Mazzarri:"Sentiamo molto la partita" - IL TORO SIAMO NOI
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Mazzarri:”Sentiamo molto la partita”


Alla vigilia di Torino-Debrecen, il tecnico granata Walter Mazzarri si presenta in conferenza stampa all’Olimpico Grande Torino.

Buongiorno Mazzarri. Quali sono le principali difficoltà di domani?
Si allenano da un mese e mezzo, hanno già fatto un turno di qualificazione, basta questo. La brillantezza si acquisisce dopo un certo periodo, loro ce l’hanno già e hanno superato un turno complicato contro il Kukesi. Non esistono squadre impreparate. Questa è la mia preoccupazione. Avremo però il vantaggio di essere tutti quelli dell’anno scorso: dovremo gestire al meglio le nostre forze nei 90 minuti. E poi è fondamentale non prendere gol: i miei ragazzi vorranno spaccare il mondo, ma la loro arma migliore è il contropiede e noi dovremo fare attenzione. Dovremo usare la testa e far girare la palla quando saremo più stanchi, non attaccare a testa bassa. Lo scorso anno avevamo condizione atletica pazzesca, ora non potremo farlo: dovremo essere più esperti nel gestire il pallone e aumentare i tempi morti, loro stanno meglio di noi.

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A che punto sono i suoi ragazzi?
Sentono la partita, spero che gli elogi non li abbiano troppo rilassati. Non devono sentirsi sicuri: l’ho detto qui a voi in conferenza, figuratevi ai giocatori. Questa è anche una mia curiosità, spero che facciamo un ulteriore salto di qualità. Questa è la partita più insidiosa, poi noi staremo sempre meglio. Non avrò più quelle piccole variabile che ora mi danno preoccupazioni.

Cosa ci dice della formazione?
Per vari motivi, diversi giocatori sono arrivati all’ultimo momento. Li ho dovuti ringraziare perchè si sono tagliati qualche giorno di vacanze, sono stati eccezionali. Però sono comunque arrivati a ridosso, o Aina che non c’è proprio. Finché non vedo la squadra entrare in campo, io non sono tranquillo. Sono in apprensione, cercherò di trasmettere il pericolo ai giocatori: ma mi auguro che i ragazzi lo trasformino in qualcosa di bello. Formazione? Abbiamo un cambio in difesa, a centrocampo abbiamo Rincon che è stato straordinario e verrà in panchina, avremo quattro sostituzioni utili. Va bene così, chi faccio giocare lo vedrete domani. Mi terrò i dubbi fino a domani.

Che Toro vuole vedere?
Non dobbiamo snaturarci, ma dovremo fare le cose con attenzione. Non siamo al top della forma: se chiudevamo l’avversario nella loro metà campo, domani dovremo essere bravi a non scoprirci. Saranno fondamentali le coperture preventive, loro sono micidiali nelle ripartenze perchè aspettano l’errore per partire velocemente. Dovremo recuperare subito il pallone oppure scappare. E poi il pericolo saranno le palle inattive: i miei ragazzi sono informati di tutto. Dovremo gestire bene il pallone per recuperare le energie che potrebbero venire a mancare.

A chi non ha esperienza europea che cosa ha detto?
Dobbiamo dare più input possibili ai nostri giocatori. Noi creiamo una partita virtuale prima che si giochi: ho parlato uno per uno con i miei giocatori per spiegare che la partita in casa sarà diversa da quella in trasferta. L’importante è non prendere gol, è giusto. Molte volte se non prendi gol hai grandissime possibilità di passare con la partita di ritorno fuori casa. Ho calcato molto la mano su questa cosa, e sull’essere equilibrati.

Come sta vedendo Belotti?
Lui, come tutti, devono parlare poco e fare tanto. Ma ha già dimostrato: è arrivato dieci giorni prima dalle vacanze, non si risparmia mai, è un esempio di capitano vero per i compagni. Nelle amichevoli ha sempre dato il massimo, è quello che deve fare. E tutti, vedendoli, hanno voglia di dare tutto come lui.

Quanto può condizionare questo inizio anticipato di stagione?
Bisognerà vedere quanto andremo avanti, come andranno le competizioni. Con il Napoli mi è capitato di arrivare sempre ai gironi e di andare molto avanti in coppa Italia, vincendone una. Portare avanti tre competizioni può comportare la perdita di qualche punto in campionato. Anche chi è abituato a giocarte le coppe ha dovuto lasciare qualche competizioni. Non ci penso, ma spero di andare il più avanti possibile in tutte le competizioni. Al momento, però, penso solo a passare il turno: quello di domani è l’ostacolo più insidioso. I miei preparatori non possono dirmi quanti minuti possiamo avere nelle gambe, non abbiamo 90 minuti ai ritmi che voglio io. Vedremo, poi si commenterà.

Come si immagina il Debrecen?
Sono tra i migliori in Ungheria, hanno uno stadio splendido e nel recente passato ha fatto la Champions. Ha dato fastidio a tante squadre. Sono giocatori molto forti fisicamente, i quattro davanti hanno un bel passo e possono saltare l’uomo, dovremo fare attenzione a tutto. Ma anche loro devono sapere che se noi faremo il nostro gioco, loro ci rincorreranno. Ho insistito sul possesso palla e sulle verticalizzazioni, spero che su 100 cose dette i miei ragazzi ne facciano almeno 70.

Berenguer come sta?
E’ stato una delle rivelazioni del girone di ritorno insieme a Lukic. Mi hanno ripagato delle chances che ho dato loro. Però non sono in quale grado di forma sia, non abbiamo potuto verificare certe cose in amichevoli più probanti.

Cosa ne pensa del sorteggio per il prossimo turno?
Il calcio europeo è cambiato, è tutto più parificato. Tutti sanno tutto, non possiamo fidarci nemmeno di un nome che magari noi non conoscevamo. Non bisogna sottovalutare nulla, ma più si va avanti e più avrò fiducia. In questo momento non posso averla perchè non so in che stato di forma possiamo essere.

Bremer può diventare una sorpresa?
E’ tra i giocatori che mi hanno dato più soddisfazioni. E’ arrivato con buone basi, affidabile, ma per il nostro calcio doveva avere maggiore padronanza tecnica. Ora sembra un giocatore nuovo, fa tutto quello che fanno i difensori moderni. Comincia la manovra con serenità. Con Juve e Lazio ha fatto due partite eccezionali, spero riparta da quelle cose buone fatte vedere.

E Millico?
E’ sulla strada buona per capire determinate cose, se vuol competere per giocare in serie A deve migliroare. Ha doti incredibili, ci puntiamo e io dovrò essere bravo a farlo crescere. Dovrà farlo piano piano, quando avrà le possibilità dovrà farsi trovare pronto. Con la Pro Patria è stato devastante.

E’ una vigilia singolare per lei?
Io non vivo di ricordi. Abbiamo fatto un gran finale di campionato, io sento la responsabilità della gente: quando sento feeling mi carico ulteirori respomsabilità. L’ho detto ai ragazzi: dobbiamo passare il turno ad ogni costo. Ciò che abbiamo costruito, non possiamo rovinarlo: potremmo buttare via un girone intero con due sole partite. Vivo questa partita più di quanto sentissi la sfida che feci contro il Chelsea. Non dobbiamo interrompere la nostra crescita.

Belotti incarna lo spirito europeo?
Si, può giocare in qualsiasi campionato per la fisicità e la corsa che ha. Lo volevo con me in Inghilterra quando giocava nel Palermo, lo consideravo già adatto per giocare in Premier.

Quanto può incidere il fattore campo Alessandria?
Domani è la partita più difficile, per il ritorno avremo una settimana in più di lavoro e staremo sicuramente meglio. Alessandria è un campo diverso, sarebbe stato più bello giocare qui. Anche un campo più ampio ci avrebbe aiutato. Ma non dobbiamo creare alibi, dobbiamo soltanto mettere un sassolino per la partita successiva per passare il turno. Spero che i nostri tifosi siano il dodicesimo uomo in campo: ci dovranno dare una mano per tutto quello che si è detto.


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