L’analisi de Il Sole24 ore del bilancio del Toro,che torna in rosso
Dopo cinque anni in attivo il bilancio del club di Urbano Cairo è tornato in passivo. I conti al 31 dicembre 2018 indicano una perdita netta di 12,36 milioni, rispetto all’utile di 37,24 milioni del 2017.
Il Torino Fc torna in Europa League in seguito all’esclusione del Milan, ma il bilancio è in rosso. Dopo cinque anni in attivo il bilancio del club di Urbano Cairo è tornato in passivo. I conti al 31 dicembre 2018 indicano una perdita netta di 12,36 milioni, rispetto all’utile di 37,24 milioni del 2017. Perché questo forte peggioramento? Sono crollate le plusvalenze da calciomercato, ridotte a 13,54 milioni netti rispetto a 71,2 milioni l’anno precedente.
Costo del personale salito a 62 milioni
I conti del Toro si sono appesantiti anche perché sono stati fatti investimenti per 67,72 milioni per l’acquisto di calciatori. Gli ammortamernti sul costo dei cartellini dei giocatori sono aumentati da 15,95 a 20,84 milioni. Il costo complessivo del personale è aumentato da 54,51 a 61,97 milioni, più dell’aumento dei ricavi operativi.
I ricavi a 78,5 milioni (+4,3%)
Escludendo le plusvalenze da calciomercato, che è improprio includere nei ricavi anche se molte squadre lo fanno per gonfiare le entrate, il valore della produzione (in sostanza i ricavi) nel 2018 è aumentato da 75,2 a 78,5 milioni (+4,3%). Da notare che il Torino fa un bilancio che coincide con l’anno solare, non segue la stagione sportiva che va dal primo luglio al 30 giugno dell’’anno successivo. Pertanto il bilancio è la somma di due mezze stagioni sportive.
L’effetto Europa League
Nel 2019 il bilancio del club dovrebbe beneficiare di un aumento dei ricavi per l’ammissione all’Europa League. Il ripescaggio è avvenuto il 28 giugno dopo la punizione inflitta dall’Uefa al Milan per violazione delle regole del fair play finanziario. Il valore dipenderà da quanta strada farà il club in Europa. Il Toro dovrà disputare i preliminari per la coppa europea, l’andata prevista il 25 luglio, il ritorno il 10 agosto. Secondo stime preliminari, se il Toro supererà il turno preliminare, i maggiori ricavi dall’Europa League potrebbero oscillare tra i 12 e i 20 milioni nell’intera stagione sportiva 2019-2020.
Dai diritti tv 54,1 milioni
Nel 2018 la voce principale nelle entrate sono i ricavi da diritti tv, 54,1 milioni rispetto ai 50,99 milioni del 2017. Dagli sponsor sono arrivati 5,5 milioni, come l’anno precedente. Da biglietti e abbonamenti 3,44 milioni rispetto a 2,53 milioni del 2017. I proventi pubblicitari generati dalla Cairo Pubblicità, concessionaria di cui è azionista di maggioranza lo stesso proprietario del club, sono aumentati da 2,77 a 3,37 milioni. Tra i costi ci sono provvigioni a Cairo Pubblicità per 84mila euro (77mila nel 2017) «a fronte degli accordi da quest’ultima segnalati e stipulati direttamente dal Torino».
Le operazioni con le società di Cairo
Ci sono altre operazioni fatte dalla squadra di calcio con le società di Cairo. Il club paga a Cairo Communication 100mila euro all’anno per «servizi amministrativi e di utilizzo del software contabile». Nel 2018 il Torino ha sottoscritto un accordo con La7, ha ceduto a La7 i diritti tv di alcune partite amichevoli per 35mila euro, ma ha anche riconosciuto un corrispettivo di 35mila euro a favore di La7 «per le attività promozionali previste contrattualmente». Dunque un accordo a saldo zero per il Torino. Inoltre il club ha versato 42mila euro alla controllante, la Ut Communications Spa, di proprietà di Cairo, per l’affitto della sede di via Arcivescovado.
Aumentano i debiti verso società di calcio
A causa degli acquisti di calciatori fatti nell’esercizio e della riduzione delle vendite di giocatori sono aumentati i debiti verso altre società di calcio (da 22,26 a 46,24 milioni), mentre sono diminuiti i crediti verso altri club (da 51,7 a 25 milioni). A fine 2018 il Torino aveva debiti per 9,6 milioni verso l’Ac Milan, per 6,6 milioni verso il Genoa, per 6,2 milioni con la Juventus, 1,91 milioni con l’As Roma, 19,8 verso società estere. Tra i crediti del Torino ci sono 6,2 milioni verso Fiorentina e As Roma, 4,45 milioni verso Ssc Napoli.
Gli acquisti di Zaza, Niang, Rincon
Gli investimenti per l’acquisto di calciatori sono stati principalmente l’accordo con il Valencia per l’acquisto a titolo temporaneo con obbligo di riscatto di Simone Zaza (15,6 milioni, inclusi gli oneri accessori), la trasformazione dell’acquisizione temporanea di M’Baye Niang in definitiva (12,3 milioni), l’acquisto di Soualiho Meité dall’As Monaco (11,5 milioni), di Armando Izzo dal Genoa (9,7 milioni), la trasformazione dell’acquisizione temporanea di Tomas Rincon dalla Juventus in definitiva (5,9 milioni). La società ha riconosciuto compensi ad agenti sportivi per 8,63 milioni.
Lo scambio con l’As Monaco
Il Torino ha realizzato una plusvalenza di 9,7 milioni con la cessione di Antonio Barreca all’As Monaco. Dallo stesso club la società granata ha comprato Soualiho Meité per 11,5 milioni. In sostanza l’operazione assomiglia a uno scambio di figurine, vista la sostanziale equivalenza dei valori tra dare e avere, però ha generato una plusvalenza per il club di Cairo.
Posizione finanziaria netta positiva
Il Torino mantiene una posizione finanziaria netta positiva, anche se a causa dei maggiori esborsi dell’esercizio si è ridotta a 5,9 milioni a fine 2018, rispetto ai 18,9 milioni di fine 2017. «La società non detiene debiti di natura finanziaria», sottolinea il presidente Cairo.
Aumentano i debiti verso il personale
In totale tuttavia i debiti diversi da quelli finanziari sono aumentati e hanno superato i crediti: 71,1 milioni contro 50,34 milioni (nel 2017 c’erano 49,2 milioni di debiti totali e 72,23 milioni di crediti). C’è un aumento dei debiti verso il personale, da 6,11 a 7,19 milioni. Questi, si legge nella relazione, includono 6,859 milioni di «debiti verso tesserati costituiti principalmente dalle mensilità di novembre e dicembre 2018 dei calciatori e tecnici della prima squadra, dai premi contrattuali maturati al 31 dicembre 2018 e liquidabili unitamente alla mensilità di giugno 2019 e da debiti derivanti da accordi di incentivazione all’esodo». A quanto pare quindi il Torino non paga puntualmente tutti i giocatori, visto che a fine 2018 doveva ancora essere pagato lo stipendio di novembre.
Fonte ilsole24ore.it