Romero:"Incontrerò la sorella di Meroni e il Toro di oggi..." - IL TORO SIAMO NOI
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Romero:"Incontrerò la sorella di Meroni e il Toro di oggi..." - IL TORO SIAMO NOI

Romero:”Incontrerò la sorella di Meroni e il Toro di oggi…”


Attilio Romero si sente pronto. L’ex presidente del Torino, a più di 50 anni dal tragico incidente che portò via per sempre Gigi Meroni, vuole incontrare la sorella Maria per confrontarsi con lei e parlarle in privato, lontano dai riflettori.

È passato molto tempo da quel tragico 15 ottobre 1967 in cui Romero, all’epoca appena diciannovenne, travolse e uccise il centrocampista granata al rientro da una partita contro la Sampdoria. L’ex presidente si è confessato alla Gazzetta dello Sport in una lunga intervista in cui ricorda l’episodio e ciò che ha significato per lui: «Ho incrociato Maria Meroni al Museo di San Siro nel 2003, ma ci scambiammo poche parole. Seppi in seguito che la signora avrebbe avuto piacere a parlarmi, così le telefonai. La prossima settimana andrò a trovarla a Como. Ci incontreremo a oltre 50 anni da quel giorno».

Romero ha poi aggiunto: «Adoravo Meroni, ero allo stadio alla sua ultima partita contro la Samp. Ricordo che qualcuno lo criticava e mi ero sentito in dovere di difenderlo. Poche ore dopo l’ho investito. All’inizio ho vissuto tutto dall’esterno, come se fosse accaduto a un altro. Non credevo possibile che una tragedia del genere potesse riguardarmi. In seguito è arrivato il dolore, ed è stato terribile».

Una concomitanza di eventi che hanno dell’incredibile, ma che costituiscono solo uno dei molti capitoli drammatici di una società segnata dalla sfortuna come il Toro: «I tifosi mi hanno assolto quasi subito. Però quando diventai presidente misi in conto uno striscione brutto in caso di risultati negativi. Che arrivò: “Romero assassino”. Non ho mai rivisto qualcuno come lui, nemmeno Mondonico, che forse era quello che lo ricordava di più, anche fuori dal campo”.

Attilio Romero poi intervistato nel corso di ‘Rabona’ trasmissione di Rai Tre ha parlato anche del Toro di oggi, non in termini entusiastici: “È una squadra decorosa, costruita molto bene. Mazzarri è bravo, ma ogni partita lascia sempre la stessa impressione, che la squadra non abbia realizzato appieno le proprie potenzialità”.

Romero ha poi svelato di non avere più assistito a partite del Torino dallo stadio a causa di una questione… cromatica: “L’ultima resta Torino-Perugia del 2005 (la finale playoff di Serie B vinta, ma poi vanificata dal fallimento). C’è un fastidio estetico che mi respinge. Per me il Torino ha la maglia granata girocollo, senza scritte, i calzoncini bianchi e i calzettoni neri con bordo granata”.