Gramellini:"Dopo il regalino alla Juve, chissà se il Toro riuscirà a farne uno a se stesso?" - IL TORO SIAMO NOI
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Gramellini:”Dopo il regalino alla Juve, chissà se il Toro riuscirà a farne uno a se stesso?”


Come ogni settimana Massimo Gramellini dalle pagine del Corriere di Torino analizza il momento granata.

Dopo il regalino alla Juve, chissà se il Toro riuscirà a farne uno a se stesso. Un mercato di alta qualità, per spiccare finalmente il volo. Anche a Napoli si è visto che la materia prima è quella che è. Non bastano le alchimie tattiche di Mastro Mazzarri per trasformare in oro il piombo di certi piedi. Per fortuna il tesoretto accumulato l’anno scorso con la cessione esagerata di Zappa-che-ti-costa freme dalla voglia di essere reinvestito in opere di bene: donare qualche gioia ai tifosi più pazienti del pianeta. Venticinque anni senza vittorie. I nati la sera in cui alzammo l’ultima Coppa Italia sono già arrivati alla laurea, e pure fuori corso.

Diamo per scontato il 3-5-2 mazzarriano e muoviamo le pedine, a partire dalla difesa. La porta è blindata da San Sirigu (manderei il portierone del futuro, Milinkovic, a sporcarsi i guanti in serie B), ma per farlo stare tranquillo servono due centrali di qualità da affiancare a Nkoulou, in concorrenza con l’incognita Lyanco (campione o illusione?), Bonifazi e un solo matusa (più Moretti che Burdisso). A centrocampo urge la rivoluzione. L’unico promosso sarebbe Obi, se non fosse sempre rotto. Rincon è rimandato a settembre, come il Lukic che tornerà dalla Spagna. Ma tutti gli altri possono essere gentilmente accompagnati all’uscita. Il buon Baselli, purtroppo, non è da Toro. Gli mancano personalità e cambio di passo. Essendo elegante, può incantare qualche acquirente e portarci denaro. Lo stesso obolo che ci aspettiamo dalla cessione di Niang. Non bastano i muscoli per fare un campione.
Servono una ferocia agonistica e un’intelligenza calcistica che lui non avrà mai. Resta un Balotelli minore, quando già non sapremmo che farcene del maggiore. Purtroppo i giocatori con le caratteristiche di Niang e Baselli sono estranei al Dna tremendista. E pensare che c’è chi ha il coraggio di fischiare uno come De Silvestri, che con la maglia del Toro sembra esserci nato! Se fossi in Mastro Mazzarri, chiederei alla società di vendere o di non rinnovare Burdisso, Molinaro (grazie di tutto), Valdifiori, Acquah, Baselli e Niang. Con i soldi ricavati, più una cospicua aggiunta, prenderei due centrali, un esterno nella fase crescente della carriera (quindi non Maggio), almeno due centrocampisti di peso e un attaccante che possa fare coppia con Belotti e non solo sostituirlo. Nomi non ne faccio per non illudermi: stavolta mi piacerebbe venire stupito

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