“Devo tutto al Torino. Tutto. Lo spirito Toro pervade il mio dna. Il settore giovanile, l’esordio in Serie A, le vittorie di campionato e supercoppa Primavera da allenatore: momenti così belli che è davvero difficile trovare le giuste parole per raccontare. Abbiamo vinto tutti: la squadra e i tifosi erano una cosa sola, un unicum incredibile. Io da buon figlio del Fila ho cercato soltanto di trasmettere a quei ragazzi il senso d’appartenenza, di unione, di umiltà che questa maglia ti trasmette”.
“Il Toro sono tutte quelle persone, quegli Uomini che prima di tutto ti insegnavano il rispetto e la realtà. Ti davano lezioni di vita, poi di calcio. Accomunati tutti da un’unica passione e da un’unica storia. Il Quartiere del Fila, quel luogo dove tutte le differenze sociali si abbattevano e il Toro vinceva sempre e comunque”.
“Vado molto spesso a Superga con i miei figli, non solo il 4 maggio. E’ un luogo che fa molto riflettere e mai come oggi, in questo mondo frenetico, c’è estrema necessità, ogni tanto, di fermarsi a pensare. Il Grande Toro non si può descrivere, ma soltanto ricordare e amare. Insegna, parla. Un esempio, un vessillo per ogni ragazzo che ambisce a diventare calciatore”.
TANTI AUGURI MORENO!